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«Al Cup rischio scioperi con conseguenti disservizi per i cittadini, la Regione intervenga»

Il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Fantozzi, presenterà un’interrogazione sul numero di lavoratori impiegati e sul loro inquadramento contrattuale: «La difesa del lavoro è imprescindibile così come i servizi offerti ai cittadini»

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MASSA – “La denuncia dei sindacati risuona come un allarme di fronte al quale non si può rimanere indifferenti perché si tratta di un servizio territoriale essenziale. Il Cup di Massa, attraverso il quale prenotare esami e visite, è un punto di riferimento per i cittadini. Ma l’annuncio di scioperi a sorpresa espone gli utenti ad ulteriori disservizi, viste già le lunghe liste d’attesa che caratterizzano la sanità toscana. I sindacati chiedono il riconoscimento a livello contrattuale delle ore svolte dagli impiegati del Cup di Massa e hanno annunciato lo stato di agitazione, dopo che è saltato l’accordo tra l’azienda d’appalto ed i sindacati. Si parla di “lavoratori allo sbando”, e allora vogliamo che la Regione e l’Asl facciano chiarezza” dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi, che ha ricevuto segnalazione dal coordinatore provinciale Marco Guidi e dal capogruppo di Massa Alessandro Amorese. Il consigliere Fantozzi presenterà un’interrogazione sul numero di lavoratori impiegati al Cup e sul loro inquadramento contrattuale.

“La regolarità del servizio va garantita, e le trattative che l’Asl sta conducendo su più tavoli e con i sindacati di categoria non può in alcun modo provocare disservizi. La difesa del lavoro è imprescindibile così come i servizi offerti ai cittadini, tanto più in un settore delicato come quello della sanità messo a dura prova dalla pandemia – fa notare Fantozzi – Così come non è possibile che lavoratori e lavoratrici, ad ogni cambio d’appalto, debbano dover lottare per i propri diritti. Nella provincia di Massa-Carrara, agli operatori del Cup è applicato il Ccnl Multiservizi, scaduto da ormai 7 anni. Lavoratori precari, dunque, che forniscono una gamma di servizi, e che si sono formati e specializzati sviluppando vaste competenze e conoscenze nonostante l’inadeguatezza delle retribuzioni rispetto al lavoro effettivo e nonostante ore di straordinario non contrattualizzate”.

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