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In centinaia alla Caravella, tanti i bimbi e i genitori per il torneo di pallavolo della San Marco foto

«Ma ad agosto la palestra della scuola Buonarroti dove ci alleniamo verrà demolita per essere ricostruita con i fondi del Pnrr e noi non sapremo dove andare. L’unica soluzione è il padiglione del polo fieristico: chiediamo alla politica di accelerare»

MARINA DI CARRARA – La Caravella di nuovo affollata e palpitante in un tripudio di divertimento e di colori, una Caravella che fa le prove generali, scaldando i motori, per quando si trasformerà in  cittadella dello sport. Sono stati infatti circa 200 i bambini e le bambine, ad accorrere al “concentramento” di volley, il particolare torneo avuto luogo domenica scorsa e organizzato dalla società San Marco: il primo torneo di Volley S3 di quest’anno. Uno stuolo di 500 atleti e spettatori, si sono riversati nel parco per l’evento sportivo: piccolissimi, over 14, under 16, prima squadra e maschi delle 5 società sportive partecipanti, con tanto di genitori al seguito. Pallavolo San Marco società organizzatrice, Robur Massa, Mise Volley, Volley Lunigiana, Acq Viviquercioli, hanno unito le forze per fare sport, promuovere il volley e creare momenti di divertimento e di socializzazione tra le giovani generazioni sportive.

Sono stati dieci i campi da volley allestiti all’interno del parco con 20 squadre (2 per campo) per volta ad affrontarsi. Le partite, di circa 7/8 minuti con il vincitore decretato in base al punteggio maggiore guadagnato al termine del tempo, iniziavano e finivano in tutti i campi nello stesso momento. Per poi riprendere con il turno successivo con le successive 10 partite. E così via fino ad arrivare a fare giocare tutti e 180 i piccoli pallavolisti. Totalmente gratuito, il torneo è stato organizzato dalla Pallavolo San Marco, una realtà sportiva territoriale nata ad agosto dello scorso anno, ma che conta già più di 100 atleti tra ragazze e ragazzi. Un grande successo che ha soddisfatto società, genitori ma soprattutto i piccoli atleti. Presente anche il presidente Fipav dell’Appennino Toscano, Roberto Giorgi. Una giornata di sport all’aperto che ha coinvolto tantissimi spettatori che hanno seguito con divertimento le sfide sui dieci campi all’interno del parco. Alla fine numerose le sorprese e i premi per le squadre vincitrici e per tutti i piccoli. La Pallavolo San Marco in chiusura ha voluto ribadire lo spirito con cui si è dato vita alla società e a questo torneo in particolare: “Siamo diverse persone che si sono unite in un progetto comune che hanno trovato l’appoggio di genitori eccezionali, molto disponibili, che si ritrovano nei nostri valori di condivisione, amicizia, inclusività e dell’importanza dell’aspetto sociale che deve avere lo sport. Siamo da sempre convinti che si debba partire da questo, per promuovere in ambiente sano la crescita sportiva e umana di ragazzi e ragazze. Pallavolo San Marco, una grande famiglia, un’emozione continua”. Un ringraziamento è stato riservato al comune e a Nausicaa per aver concesso e curato lo spazio. Una bella giornata con alcune nubi all’orizzonte. La società infatti torna ad auspicare più impegno verso il mondo dello sport in termini di spazi che purtroppo continuano a mancare e per i quali la società chiede alla politica, nell’immediato, attenzioni e risposte concrete.

Sugli spazi la Pallavolo San Marco sta portando avanti una battaglia che è durata mesi e che si profila ancora nel futuro della società come delle altre società del territorio. Nell’agosto scorso infatti, con un successo tra i più rosei mai prevedibili, nasce la società San Marco che fa subito il boom e registra 110 atleti: urge trovare quindi le palestre che possano ospitare tutti i pallavolisti. La società chiede la possibilità di usare la palestra della scuola Buonarroti e la palestra dell’istituto Itis Galilei-Marconi. Purtroppo quest’ultima non risultava in sicurezza per via della presenza di blocchi in cemento che fermavano i canestri dello spazio scolastico e che rendevano inagibile la palestra. La società a sue spese, a marzo, fa rimuovere i blocchi e i cesti di pallacanestro, imbianca, acquista pali e rete per il volley e restituisce la palestra alla scuola oltre a permettere di far cadere i veti della provincia e consentire ai suoi atleti di usufruirne. Tra pochi mesi però il problema si porrà nuovamente, perché la palestra della scuola Buonarroti verrà demolita per essere ricostruita con i fondi del Pnrr. Dove andare allora? Per la società sportiva San Marco come per tutte le altre società sportive del territorio, l’unica soluzione è il padiglione del polo fieristico per cui si sta discutendo da tempo circa l’indirizzo esclusivo allo sport. “Abbiamo avuto un incontro con l’assessore e abbiamo chiesto di accelerare perché ad agosto non sapremo dove andare – spiegano dalla società – già abbiamo dovuto respingere molte richieste di iscrizione nell’agosto scorso. Il padiglione E di Imm tra l’altro era nato all’epoca con indirizzo sportivo, per cui dovrebbe essere dotato già di spogliatoi e di docce. Sarebbe di fondamentale importanza poterlo utilizzare. Troppo spesso viene sottovalutato il valore aggiunto della pratica dello sport e i benefici al mondo dei più giovani. Lo sport insieme alla scuola forniscono dei modelli per i ragazzi e permettere loro di praticare attività sportive diventa un modo per fare recupero sociale e garantire il benessere non solo fisico. Per questo avevamo chiesto all’assessore di pensare a quote di iscrizione gratuite attraverso bando. Proprio con questospirito insegnamo il volley e con questo spirito abbiamo organizzato la giornata di domenica – sottolinea una delle coach della San Marco, Daniela Marchini– abbiamo pensato a tutto noi: nessun bambino ha versato quote di partecipazione e nessuna società ha versato un centesimo. Medaglie e premi per i migliori piazzamenti sono stati interamente finanziati con le casse della società, perché sappiamo che per tante famiglie è uno sforzo permettere ai propri bimbi di iscriversi ai nostri corsi. Lo sport deve essere inclusione e dovrebbe essere data a tutti la possibilità di praticarlo”.