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Trattamento ictus: dopo il premio internazionale “Oro”, il Noa premiato anche con il “Platino”

«Obiettivi del genere si raggiungono solo quando si arriva ad un certo livello di performance, che si riesce a mantenere grazie a uno Stroke team ben strutturato, ad un'adeguata organizzazione di presidio e alla capacità di fare squadra».

MASSA – L’ictus risulta essere la prima causa di invalidità nei paesi occidentali, non può quindi che darci speranza l’apprendere che l’Ospedale delle Apuane sta facendo grandi progressi nel campo, tanto da ottenere un premio di prestigio. Anzi due. A marzo era stato infatti premiato con Eso Angels Awords Gold, oggi con il Platinum: un gradino sopra. Resta da conquistare il premio Diamond, il gradino sopra e le intenzioni sembrano andare proprio in questa direzione. Stiamo parlando del riconoscimento che si è aggiudicata Neurologia, un riconoscimento internazionale riservato alle strutture che nel mondo seguono percorsi specifici e ottimizzati per il trattamento dell’ictus e che rispettano gli standard richiesti. I premi vengono assegnati agli ospedali che inviano i dati relativi a un certo numero di pazienti ai registri della qualità della cura dell’ictus (RES-Q o SITS QR) dell’Organizzazione Europea per l’Ictus (ESO). Vengono quindi vagliati i risultati ottenuti, tra cui la rapidità d’intervento e la qualità del trattamento.

In occasione della premiazione il dottor Giuliano Biselli coordinatore degli ospedali dell’Asl Toscana nord ovest commenta con parole di ringraziamento per tutta la squadra: ”Fa sempre piacere ritrovarci per qualcosa di bello in un momento come questo – ha detto -, dove siamo tutti presi nel trovare spazi, nel trovare soluzioni, nel trovare alternative, ritrovarci alla consegna di un premio come questo. Un premio che dimostra un lavoro di squadra: nessuna Neurologia potrebbe funzionare senza il supporto di un Pronto Soccorso che funzioni e di una radiologia che dà immediato supporto. Senza un 118 che funzioni. E’ tutta una squadra e la squadra arriva fino a Pisa, fino a Livorno. Ringrazio sempre chi tiene le fila di un sistema perché a volte siamo bravissimi ma se non riusciamo a contabilizzare quello che facciamo tutto risulta vano. Grazie a tutti alla Neurologia e  a tutto il sistema per tutto quello che facciamo e continueremo a fare nonostante il disagio perché – ha sottolineato – siamo nel disagio”.

“Qua c’è un meccanismo virtuoso di funzionamento- sono state anche le parole del vice direttore del dipartimento delle Specialità mediche Renato Galli –  Qua abbiamo una situazione  che è stata favorevole da sempre, confermato con il passaggio come direttore di struttura complessa del dottor Giovanni Orlandi, che rappresenta la storia dell’ictus in Toscana, e lo dimostra il ruolo che gli è stato riconosciuto: è il referente clinico del piano di rete regionale per l’ictus. Qua poi lavora Alessandro Napolitano che ha portato un grande entusiasmo raccogliendo il testimone da Carlo Maremmani: ricorderò sempre Carlo Maremmani che ha tenuto botta in un momento non semplice i cui non c’erano medici. E poi qua lavora Alberto Chiti che ha il merito di riconoscere le persone di valore e cercare di valorizzarle. E’ il responsabile di area vasta per il percorso ictus e quindi si siede al tavolo regionale. Mi auguro il Diamante che arriverà perché continueremo in questo sforzo. E’ un bellissimo risultato che dimostra la centralità dell’Ospedale apuano. Continuate a lavorare così Alessandro, Alberto e tutti gli altri colleghi” ha spronato.

E’ un premio da condividere con i colleghi, i tecnici e tutto il personale sanitario del percorso ictus, anche secondo il  direttore della Neurologia di Massa Alessandro Napolitano. “In Italia – afferma il medico – l’ictus cerebrale rappresenta la prima causa di disabilità, la seconda di demenza e la terza causa di morte. In Toscana ogni anno sono attesi circa undicimila casi di ictus, di cui circa l’85% di tipo ischemico ed i restanti di tipo emorragico. I trattamenti di fase iperacuta per casi selezionati con ictus ischemico includono la trombolisi endovenosa ed il trattamento endovascolare (primario oppure secondario a trombolisi endovenosa), la cui efficacia è strettamente tempo-dipendente, ovvero sono tanto più efficaci quanto prima vengono attuati rispetto all’esordio dei sintomi.  Secondo il monitoraggio regionale, nel corso del primo semestre del 2023, all’ospedale Apuane di Massa sono stati trattati con trombolisi sistemica 43 pazienti affetti da ictus ischemico e 13 pazienti sono stati centralizzati in Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana per possibile trattamento endovascolare primario o secondario (eseguito in sei casi). Nello stesso periodo, si è svolto il monitoraggio MonitorISA, che ha valso il premio Platino all’ospedale Apuane da parte del programma ESO Angels Awards, a distanza di pochi mesi dal precedente premio Oro. Questo riconoscimento testimonia l’elevata qualità e il continuo miglioramento dell’assistenza fornita ai pazienti con ictus all’ospedale Apuane, attestata secondo standard internazionali. Volevo quindi sottolineare l’importanza di lavorare in équipes e il  ringraziamento va anche agli Angels come consulenti per l’aiuto che ci hanno dato nel cercare e poi portare  il miglioramento delle nostre performance. Nel momento in cui il paziente entra in ospedale- spiega il neurologo – c’è una serie di professionalità, c’è un approccio multidisciplinare e  ognuno ha le proprie funzioni, sa cosa fare perché è stato formato. Questo percorso è già stabilito ed è ben funzionante. Abbiamo convocato Angels, Alessia Santori e abbiamo fatto una simulazione, sono stati così misurati i  tempi di ciascun step e abbiamo capito che abbiamo ampi margini di miglioramento. Il nostro punto di forza è soprattutto la comunicazione con il 118 e non è così scontato: in alcune realtà pare che non si parlino 118 con il Pronto Soccorso. Ci sono dei punti da migliorare ma questi esercizi e simulazioni condotti in Pronto Soccorso hanno affrontato dei problemi e secondo me si può fare ancora qualcosa  per risparmiare ancora più tempo”.

“Obiettivi del genere – aggiunge il professor Giovanni Orlandi, che ricopre un importante ruolo regionale sulle reti tempo dipendenti – si raggiungono solo quando si arriva ad un certo livello di performance, che si riesce a mantenere grazie a uno Stroke team ben strutturato, ad un’adeguata organizzazione di presidio e alla capacità di fare squadra. Lo stesso deve avvenire, e qui è ancora più difficile, a livello della rete regionale, che in Toscana mette insieme ben 43 ospedali. Il futuro ci richiederà un ulteriore potenziamento di queste attività e la rete si dovrà far trovare pronta ai cambiamenti che si prospettano, anche nei criteri da utilizzare nel trattamento dell’ictus. Inoltre, il team della rete, per funzionare bene, deve essere costantemente allenato”.

Alberto Chiti, medico della struttura di Neurologia di Massa, ha poi approfondito la gestione del paziente con ictus iperacuto: è necessario agire rapidamente, sono fondamentali il filtro e la selezione dei pazienti, che, grazie al 118, devono essere portati in tempi rapidi nel posto giusto che, ovviamente, all’inizio è il Pronto Soccorso. Poi i molti professionisti inseriti nel percorso si occupano in maniera rapida e integrata della presa in carico e della cura della persona.
“Le nuove frontiere – fa presente il dottor Chiti – sono quelle, ad esempio, di accelerare l’inizio della terapia, di ampliare la platea dei pazienti trattabili, di ridurre i trattamenti futili, di utilizzare nuove terapie, di migliorare la gestione delle complicazioni”.

Alessia Santori, consulente dell’iniziativa Angels per il Centro Italia, ha infine consegnato ufficialmente il riconoscimento all’ospedale Apuane.
“La Angels Initiative – ha ricordato la dottoressa Santori – è attiva in 147 Paesi (con 7.300 ospedali seguiti) di tutto il mondo e supporta il miglioramento e la standardizzazione del trattamento dell’ictus ischemico acuto, in modo da garantire un equo accesso a trattamenti efficaci e tempestivi. Questo progetto mette a disposizione strumenti di formazione per il personale sanitario e di supporto organizzativo.
Essere ospedale Angels implica una costante revisione dei percorsi, una standardizzazione delle azioni e una sempre migliore comunicazione tra settori. L’ictus è una patologia da affrontare in team, come viene fatto bene qui a Massa, sia nella fase acuta che in quella post-acuta. Per essere premiati si devono rispettare dei precisi criteri di qualità ESO: si tratta di molti item, che vanno dalla tempistica di trattamento alle terapie ospedaliere e domiciliari fino all’esito. Su 219 centri che trattano ictus, l’ospedale Apuane è tra i 16 di livello Platino (altri 13 sono del livello superiore, Diamante, mentre 21 sono quelli del livello inferiore, Oro).”