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Cave, piazzali e cantieri: a Carrara stop ai lavori all’aperto quando fa troppo caldo

La sindaca Arrighi ha firmato l'ordinanza. Cgil: anche gli altri Comuni facciano come Carrara

CARRARA – La sindaca di Carrara, Serena Arrighi, ha firmato un’ordinanza a salvaguardia della salute dei lavoratori che svolgono attività all’aperto durante la stagione estiva. Fino al prossimo 31 agosto in tutte le aree o zone interessate dallo svolgimento del lavoro all’aperto, in particolare nei cantieri, in cava e al piano, è previsto stop alle lavorazioni tra le 12,30 e le 16, qualora la mappa del rischio indicata sul sito Inail segnali a mezzogiorno un livello di rischio ‘alto’.

L’ordinanza, a tutela della salute e igiene pubblica, è finalizzata a ridurre l’impatto dello stress termico e ambientale e i potenziali rischi cui sono esposte le categorie di lavoratori interessate dallo svolgimento di attività lavorativa all’aperto in condizione di esposizione prolungata al sole, con specifico riferimento al lavoro nel settore edile o in quello lapideo e delle escavazioni dove l’attività viene  svolta essenzialmente all’aperto senza possibilità per i lavoratori di ripararsi dal sole e dalla calura nei momenti della giornata caratterizzati da un notevole innalzamento della temperatura.

“Sicurezza e prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro sono per noi delle assolute priorità – sottolinea la sindaca Serena Arrighi -. Con questa ordinanza, che va a recepire quanto emerso dal confronto con i rappresentanti dei lavoratori, vogliamo andare a tutelare tutti quei lavoratori che, nelle cave, nelle segherie, nei laboratori, nei piazzali, nei cantieri o in qualsiasi altra attività all’aperto, durante questi mesi estivi sono costantemente esposti ad alte temperature senza possibilità di riparo. Si tratta di tutti fattori di rischio che non si possono sottovalutare e rispetto ai quali l’attenzione di tutti, a cominciare dalle istituzioni, deve essere sempre massima”.

Cgil: anche gli altri Comuni facciano come Carrara

“In estate le alte temperature sono una minaccia per la salute. In particolare aumentano i rischi per coloro che svolgono lavorazioni all’aperto e, come spiega l’Inps in ‘tutte le fasi lavorative che, in generale, avvengono in luoghi lavorativi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore'”. Lo hanno scritto in una nota Nicola Del Vecchio, segretario generale Cgil Massa-Carrara, e Francesco Ventimiglia, segretario generale Fillea Cgil Massa-Carrara.

“Con questa consapevolezza come Fillea e Cgil confederale a tutti i livelli abbiamo chiesto alle amministrazioni comunali di adottare ordinanze che impediscano la lavorazione a determinate condizioni e in assenza di misure necessarie per affrontare le ondate di calore. Nelle ore più calde non possiamo più rincorrere l’urgenza. L’amministrazione di Carrara, a questo proposito, è una delle prime che ha risposto positivamente alla nostra richiesta di adottare un’ordinanza che impedisca la lavorazione nelle ore più calde in tutti i settori dove persiste un livello di rischio alto. Questo vale per tutti i lavoratori che svolgono attività all’aperto senza le necessarie protezioni, in particolare i lavoratori edili, i cavatori e i lavoratori lapidei che operano nei piazzali e più in generali tutti i laboratori che lavorano all’aperto in contesti di rischio elevato. Chiediamo che una simile ordinanza sia adottata anche da tutti gli altri Comuni della provincia, a partire dal Comune capoluogo di Massa. Serve passare dalle parole ai fatti – concludono i due sindacalisti – la difesa della salute e della sicurezza dei lavoratori ha bisogno di atti concreti”.