Il parere del meteorologo: «Impossibile prevedere con largo anticipo l’intensità delle raffiche»

«E’ pur sempre un allarme, anche se il codice giallo ed è spesso considerato poco importante, è meglio restare in spazi chiusi quando viene lanciato».

MASSA-CARRARA – Edmondo Bernacca, colonnello e meteorologo, entrò nella storia televisiva e nelle case degli italiani con la sua famosa trasmissione in onda alla fine degli anni 60 “Che tempo fa” e fu il primo divulgatore della meteorologia nel nostro paese: già allora gli italiani manifestavano un grande interesse per il tempo e per gli eventi atmosferici seguendo ogni sera in Tv questo elegante signore che  armato di una semplice penna e alcuni cartelloni dietro le spalle dove erano disegnate le perturbazioni, preannunciava il tempo dei giorni seguenti. Ma oggi fin dove si può spingere la tecnologia applicata alle previsioni meteo? E quali sono i comportamenti da tenere in presenza di fenomeni come quelli accaduti giovedì? Giovanni Cucurnia è un giovane meteorologo apuano e  cerca di fare chiarezza sugli avvenimenti legati al temporale che si è abbattuto sulla nostra costa, dando delle indicazioni circa gli atteggiamenti più corretti da seguire.

«La perturbazione che ha colpito la nostra costa è partita preliminarmente dalla costa ovest della Corsica, ha attraversato l’entroterra corso perdendo energia, per poi attraversare il Tirreno e qui caricarsi» ci spiega il meteorologo, confermando così la dinamica riferita dal presidente della Toscana Eugenio Giani, che aveva descritto il tracciato del percorso temporalesco partito da Livorno, San Vincenzo per la precisione,  salito la costa fino a Massa-Carrara per poi, trovando il muro delle Apuane, incanalarsi nell’entroterra del Valdarno dove, sulla terraferma e incapace di autoalimentarsi, piano piano si è spento. Il nodo, chiarisce il meteorologo, è quindi la grande umidità assorbita sopra il mare tirrenico che ha consentito alla turbolenza di crescere e accumulare energia. «Si rigenera attraversando il mare – ha messo in luce Cucurnia – dove le alte temperature, molto più alte della media stagionale, hanno determinato una escursione termica tale da caricare il temporale. L’umidità e il mare a quella temperatura così elevata con l’ingresso di aria instabile e fredda, sono stati alla base del fenomeno di giovedì sul nostro territorio».

Circa la possibilità di prevedere questo genere di evoluzione, il meteorologo rivela dei limiti: «La previsione è possibile solo nelle potenzialità del temporale: non se e quando si scateneranno. Non si possono prevedere l’ora e l’intensità, non si può sapere se la raffica sarà di 150 km orari, se non in prossimità del suo verificarsi, giusto nelle immediate ore precedenti. Ma solo monitorando l’evoluzione con delle specifiche trumentazioni si può avere l’idea di cosa accadrà».

Fondamentalmente il vademecum consigliato dal giovane meteorologo, è di rispettare e di non sottovalutare l’allarme anche se segnalato con il codice giallo: «E’ pur sempre un allarme – ha messo in evidenza Cucurnia – anche se il codice giallo ed è spesso considerato poco importante, è meglio restare in spazi chiusi quando viene lanciato. Bisogna evitare spazi aperti, sono pericolosi, vanno seguite le indicazioni».