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Cermec, «Porzano scelta politica per affrontare negoziato su conferimento». «Audizione deludente»

Per quanto riguarda le maleodoranti esalazioni provenienti dall’impianto Porzano ha assicurato che è in fase di ultimazione il trattamento con i biofiltri per per l’abbattimento di sostanze odorigene.

CARRARA – Una commissione accesa quella in cui si è presentato Lorenzo Porzano in cui il nuovo amministratore delegato di Cermec che ricordiamo succede ad Alessio Ciacci alla guida della partecipata del comune di Carrara e del comune di Massa, ha descritto un quadro generale. Del resto la situazione che sta attraversando la società pubblica incaricata dei servizi relativi alla raccolta, trasporto, smaltimento, trattamento, stoccaggio e riciclaggio dei rifiuti, comprese le attività di trasformazione e di recupero energetico, è molto delicata e complicata. Porzano ha cercato di mettere in evidenza alcuni aspetti della società il cui conferimento in Retiambiente (gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti nel perimetro dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO)Toscana Costa a cui partecipano in qualità di soci 100 comuni tra Lucca, Pisa e Massa-Carrara) è oggetto attualmente di un tavolo di lavoro tecnico-giuridico, come hanno illustrato gli assessori Carlo Orlandi con delega alle Partecipate e Mario Lattanzi con delega al Bilancio. Uno scalpitante Cosimo Ferri, consigliere di Italia Viva, ha però cercato di sviscerare e affrontare sin da subito i temi più caldi. Ma vediamo prima alcuni punti della presentazione di Porzano.

Innanzitutto il bilancio 2022 che rappresenta una prima nota dolente: l’atto si chiuderà con un saldo sensibilmente negativo. “Molto è stato determinato dal fermo impianto da novembre 2021 ad aprile 2022  – spiega Porzano nella sua presentazione -che ha costretto l’azienda a rinunciare ai conferimenti extra e ha perso quindi fatturato. E’ però necessaria non solo la ricerca di nuovi flussi in ingresso, ma anche una attenta analisi dei costi (fissi e non) e l’individuazione di misure di spending revue. Fra le altre voci: costi dell’energia, costi dei contratti per gli smaltimenti (discariche), costi per consulenze esterne, costi per il personale trattamenti economici ad personam, straordinari etc”. Tra i costi che la società deve sopportare c’è la locazione di uno dei 5 lotti su cui  sorge Cermec: costo annuale  327.707,76 euro.

Venendo al punto dei conferimenti e dei flussi, Lorenzo Porzano premette come prima cosa: “Non ci sono rifiuti in Toscana che permettano sussistenza a tutti gli impianti – e aggiunge poi l’amministratore –  noi siamo sempre stati penalizzati per quanto riguarda i flussi”. “Al momento – tratteggia poi  lo scenario Porzano – la pianificazione dell’Ambito Toscana Costa prevede che a Cermec siano assegnati i rifiuti urbani prodotti dai comuni di Carrara e di Massa e da Geofar di Pisa. Sono in corso contatti con la società Sistema Ambiente di Lucca. Inoltre secondo l’autorizzazione integrata ambientale c’è una limitazione sul rifiuto codificato 19 12 12 (l’umido): i conferimenti possono arrivare solo da dentro l’Ambito, non possono arrivare da fuori per esempio da Liguria o Lazio. Ma adesso abbiamo avanzato richiesta per poter accogliere rifiuti 19 12 12 provenienti anche da altre regioni, fuori Ambito”.

Ma quali sono gli obiettivi dell’èra Porzano? Chiede Ferri. “Entro il 2023 raggiungere l’equilibrio economico e conservare tutti i posti di lavoro” ha risposto l’amministratore.

I punti nevralgici della questione Cermec sono comunque tanti: il conferimento in Retiambiente, il biodigestore di cui si sono persi i finanziamenti, le bonifiche, il capannone Erre Erre. E Cosimo Ferri incalza: “Retiambiente compra Cemerc oppure no? – domanda il consigliere di opposizione –  Ho sentito dire che si sta tirando indietro e si stanno facendo avanti dei privati”. Gli risponde in prima battuta Orlandi: ”Cermec non verrà comprata, stiamo lavorando con un gruppo di lavoro per effettuare il conferimento di impianti. No, non mi risulta ci siano privati interessati. Conferiamo impianti o quote. Abbiamo dei tavoli di lavoro aperti”.

“Qual è il mandato che avete dato a Porzano? Si può dire con certezza che Cermec  verrà preso in carica da Retiambiente?” chiede conferma Ferri. Lattanzi illustra allora maggiormente nel dettaglio: “È stato formato un tavolo per l’individuazione dell’operazione da portare a compimento. Noi ereditiamo un contratto transitorio dove erano previste due opzioni: la vendita del sistema impiantistico o il conferimento di quote di Cermec. Quando ci siamo insediati abbiamo ereditato le perizie dei saggi che erano state tarate  per un’operazione diversa cioè la cessione delle quote di Retiambiente al valore che emergeva della perizia. In questo contesto era stato richiesto da Autorità di Ambito un parere sulla fattibilità della operazione di cessione delle quote di Cermec e il parere  non era tranquillizzante. Si tratta quindi di stabilire il percorso più consono anche sotto il profilo giuridico. Perché si è fermato operazione di cessione delle quote di Cermec a Retiambiente? Perché con l’introduzione del vaglio preventivo della Corte dei Conti, considerato che non era prevista nel contratto transitorio quel tipo di operazione, il parere ha fatto sì che per quel genere di operazione emergesse una serie di complessità. Quindi si è ritornati verso l’altro tipo di operazione che non è la cessione dell’impianto, la quale sembrerebbe essere esclusa dal codice dell’ambiente che parla di comodato (il comodato è gratuito ed esclude la vendita). Quindi stiamo perseguendo, come gruppo di lavoro, l’individuazione dell’operazione idonea. Dobbiamo trattare con Retiambiente e  Ato la possibilità di effettuare questo tipo di operazione. Una volta individuato il conferimento come operazione prescelta si apre l’altro fronte, quello del valore del conferimento. Cosa ci rientra? Rientra il peso dei costi delle bonifiche e l’individuazione all’interno di tutte le operazioni di bonifiche elencate  ( trattamento acque, bonifiche suolo, costruzioni spogliatoi e altro) individuare quali sono le bonifiche in senso stretto e quali gli investimenti. Il qualificare in un modo o nell’altro incide sul valore dell’azienda che andiamo a conferire. Sul tavolo di lavoro ci sono tutte le varie opzioni”.

Sui motivi della scelta di Porzano al posto di Ciacci sono gli stessi assessori oltre al capogruppo del Pd Gian Maria Nardi: “Ha risanato Asmiu ed è una scelta politica, ha il carattere giusto, sanguigno per questa fase di Cermec” rispondono facendo quindi intuire come l’operazione di negoziato in corso abbia bisogno di qualcuno che possa dimostrare una particolare determinazione.

Non risparmia critiche Cosimo Ferri che commenta l’incontro: “Deludente, a mio avviso, l’audizione del nuovo amministratore Lorenzo Porzano, che la sindaca Serena Arrighi ha la responsabilità di aver indicato, senza peraltro una comunicazione in consiglio comunale. Nessun tema di attualità è stato toccato. Discontinuità con il passato ? Va benissimo ma si faccia con coraggio e con azioni concrete. Invece abbiamo assistito ad una visione di continuità , senza capire la strada per il futuro. A questo punto diteci la verità sul cambio dell’amministratore , nessuno ci sa dare  risposte – lamenta il consigliere – Tutto rimane nel mistero. Avrei voluto sentire delle risposte dall’amministratore sul destino del personale Cemec, sull’acquisto  da parte di RetiAmbiente, o sulla  possibilità di acquisto da parte di privati, sulla realizzazione del biodigestore, sui finanziamenti e sulle ricadute sulle bollette dei cittadini . Si farà il biodigestore ? Chi lo pagherà ? Sul capannone Erre Erre ?  Sugli odori sempre più forti? Sulla durata della trattazione del ciclo rifiuti ? Insomma si parla solo di come movimentare i flussi all’interno di Cermec problemi che risalgono a 20 anni fa ancora irrisolti. Non si parla di un sistema unico  di collegamento dei flussi di ingresso e d’uscita di Cermec. Ci sono due pese ancora scollegate , è tutto assurdo. Chiediamo, inoltre , più controlli ad Arpat  e più informazione per i cittadini che sono sempre più preoccupati. Chiederò di  istituire una commissione d’inchiesta su Cermec che valuti la gestione anche del passato , tante cose  da chiarire: perché non è stata nel passato chiesta  l’ autorizzazione per codice rifiuti CER 19.12.12 , perché nel nostro territorio ci sono stati ritardi nella raccolta differenziata ? Quali sono stati negli anni i rapporti tra Cermec e la discarica di Peccioli nella politica regionale in tema di rifiuti ?  Inoltre il 12 febbraio scadrà termine per il saldo per gli acquirenti , se rispettato poi cosa ne sarà ? Quali interlocuzioni ci sono state ? E infine chiediamo alla sindaca di nominare i vertici di Nausicaa, ormai tutti ne parlano in città e nessuno sta comprendendone i ritardi”.

Per quanto riguarda le maleodoranti esalazioni provenienti dall’impianto Porzano ha assicurato che è in fase di ultimazione il trattamento con i biofiltri per per l’abbattimento di sostanze odorigene.