Castellini (Azzurro Donna): «Sono stata vittima di violenza»

MASSA- CARRARA – «Sono la coordinatrice provinciale della costa Apuana di Azzurro Donna, ho accettato questo incarico perché credo fermamente nel valore delle donne, credo nel diritto all’uguaglianza e mi piacerebbe dare il mio contributo contro ogni genere di violenza sulle donne. Sono una donna forte perché la vita come spesso accade ci impone di esserlo, ma oggi mi sono sentita piccola, indifesa, fragile, sola.Oggi sono stata vittima di violenza». Inizia così la testimonianza di Sonia Castellini, coordinatrice provinciale della costa Apuana di Azzurro Donna (Forza Italia), reduce da un fatto a dir poco raccapricciante. «Una violenza paragonabile a quella fisica a cui si aggiunge l’aggravante del fatto che è stata consumata all’interno del luogo più sicuro: l’abitazione».

«Questa mattina rincasando ho notato una vettura parcheggiata nel mio posto di proprietà, non sapendo di chi fosse e non essendoci altre zone di parcheggio ho lasciato l’auto davanti al mio posto ostruendo il passaggio all’altra vettura – racconta- certa del fatto che si fosse chiarito il disguido non appena il proprietario avesse deciso di spostarla. Ebbene alle 15 circa questo signore arriva alla sua vettura ed inizia a suonare il clacson, io prontamente scendo con le chiavi in mano e li inizia l’aggressione verbale: mi urla contro di tutto, mi sento minacciata, si avvicina fisicamente, non mi lascia parlare, inveisce, urla. Con lui una ragazza, forse la compagna, che non dice nulla anzi ride, i condomini sui balconi guardano ma non fanno niente, quegli attimi sembravano interminabili, finalmente trovo la forza di aprire la mia macchia e salire, lo sento ancora urlare, sposto l’auto e se ne va anche minacciandomi di una denuncia per avergli ostruito il passaggio».

«Di questo episodio rimane tanta amarezza – confessa Castellini – nei confronti dei miei condomini che non sono intervenuti, di quella ragazza che guardava al fianco del bullo e rideva. Ringrazio una sola persona: mia sorella Martina che con i suoi 47 chili non ha esitato a scendere (purtroppo abita in un altro palazzo e ci ha messo un po), ecco quando vediamo una violenza di qualsiasi genere, non aspettiamo che diventi fisica, facciamo come Martina perché magari qualcuno arriva in tempo, perché spesso – conclude – questo genere di cose degenera non va sempre bene come tutto sommato è andata a me anche se da oggi mi sentirò meno sicura a casa mia».