Biodigestore al Cermec, le quindici domande dei comitati alle istituzioni

La lettera chiede chiarimenti sul mancato finanziamento dell'impianto, sulle dimensioni e sui comuni che conferiranno il materiale organico, sull'economicità del progetto, sulla produzione di biogas e compost e sulle precauzioni

MASSA-CARRARA – Il Cca Dbr di Massa-Carrara (il coordinamento dei comitati) ha inviato una lettera aperta alle autorità regionali e locali, chiedendo chiarimenti sul mancato finanziamento del biodigestore del Cermec Spa attraverso il Pnrr. La lettera, indirizzata al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, al sindaco di Massa Francesco Persiani, al sindaco di Carrara Serena Arrighi, al presidente della Provincia di Massa-Carrara Gianni Lorenzetti, al direttore generale del Cermec, al difensore civico della Regione Toscana e all’Ato Toscana Nord, chiede informazioni sulla relazione tra il mancato finanziamento e la bonifica dell’area Sin-Sir.

La lettera chiede inoltre chiarimenti sulla natura del biodigestore, sulle dimensioni e sui comuni che conferiranno il materiale organico, sull’economicità del progetto, sulla produzione di biogas e compost e sulle precauzioni per prevenire problemi legati alla qualità dell’aria e alle emissioni maleodoranti. In aggiunta, chiede informazioni sui benefici per i cittadini, sui rischi per la popolazione residente e sulla qualità del compost prodotto.

Il Cca Dbr di Massa-Carrara chiede poi di sapere se sono state prese in considerazione le eventuali conseguenze per la salute legate allo sviluppo di colonie di batteri anaerobi come i clostridi, di cui il botulino è il più pericoloso e conosciuto, a causa dei gravi problemi neurologici che può portare. La lettera si conclude chiedendo un incontro con le autorità per discutere delle questioni sollevate e fornire risposte alla cittadinanza.”

Il testo integrale della lettera

Il 4 dicembre scorso abbiamo letto sui quotidiani del mancato finanziamento attraverso PNRR relativo al Biodigestore che dovrebbe sostituire l’impianto attuale del Cermec SpA. Immaginandoci che il Biodigestore sarà sostenuto da altre linee di finanziamento (come traspare dai quotidiani) avremmo bisogno di alcuni chiarimenti, che possono apparire ovvii… ma non lo sono per la cittadinanza. Nello specifico si chiede con urgenza: Se la scelta di non finanziare il Biodigestore del Cermec è legata alla mancata bonifica dell’area SIN-SIR, in considerazione che per accedere ai finanziamenti del PNRR uno dei criteri da rispettare è quello di evitare la lesione del principio sancito dall’articolo 17 del Regolamento UE 2020/852 “non arrecare un danno significativo” principio DNSH contro l’ambiente.

DOMANDE RELATIVE AL BIODIGESTORE

1) Il progetto relativo al Biodigestore predisposto da codesta società è un impianto di riciclaggio che decompone solo i rifiuti organici? Se sì, quali sono quelli previsti? 2) Quali dimensioni (N° di famiglie servite) avrà il Biodigestore che sarà realizzato nell’area di Massa? 3) Da quali comuni sarà conferito il materiale organico per il Biodigestore? 4) Il recupero del materiale organico dai comuni di cui sopra, sarà sufficiente a coprire il fabbisogno del funzionamento del Biodigestore per renderlo economicamente sostenibile? Vi sono dati predittivi in proposito? 5) A pieno regime quanto biogas potrà produrre questo Biodigestore in un anno? 6) A pieno regime quanto compost potrà produrre questo Biodigestore in un anno? 7) Dato che abbiamo letto che questi impianti sprigionano sostanze fortemente maleodoranti e inquinanti che incidono sulla qualità della vita dei residenti, si chiede cosa è stato predisposto per prevenire questi gravi problemi? 8) Quali vantaggi pro-capite/anno avranno i cittadini con l’attivazione di questo Biodigestore? 9) Quali rischi per la popolazione residente, comporteranno i grossi serbatoi di gas prodotto? 10) Il compost prodotto sarà equiparabile a quello prodotto da compostaggio tradizionale (Es. si potrà spandere nei campi?) 11) Dal processo di fermentazione anaerobica si possono sviluppare colonie di batteri anaerobi, come i clostridi, di cui il botulino è il più pericoloso e conosciuto, per i gravi problemi neurologici che può portare. In letteratura questa evenienza è stata da più parte evidenziata, sconsigliando la dispersione del digestato nei campi, anche per la persistenza che questo tipo di batteri hanno e per il rischio che corrono sia per chi provvede alla dispersione che coltiva i campi nonché poi, chi dovrebbe mangiare detti alimenti. Cosa viene proposto al riguardo? 12) Durante il processo anaerobico, vengono usati catalizzatori che se dispersi in ambiente potrebbero inquinare il suolo. Cosa viene proposto al riguardo? 13) In impianti similari, l’uso di catalizzatori, a volte, ha favorito la produzione di microfessurazioni nelle vasche. Questa eventualità, può portare a inquinamento occulto della falda. Cosa viene fatto al riguardo? 14) Nella piramide del riciclo della UE, viene posto in prima fila, la trasformazione in materie seconde come il compost, per altro molto ricercato anche in relazione al progressivo sfruttamento dei giacimenti di fosfati. La produzione di sostanze energetiche è da considerare solo se non è possibile la trasformazione in compost. Si è considerato che, quindi, il progetto va contro le LG europee per i rifiuti? 15) Il metano è un gas 85 volte più climalterante della CO2”.

Questo aspetto non sarà stato alla base del rifiuto dei fondi del PNRR? In attesa di una risposta che ci auguriamo sia il più possibile sollecita. Si porgono i più distinti saluti