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Seatec 2023, tra le aziende espositrici otto aziende apuane: quattro sono start up foto

Ecco le società di Massa-Carrara: Bencore srl, Acqu@puana srl, Tecnocrao, Atuq, Apuana Sb, Eye -Tech, Dispositivi Industriali Italiani ed Ezdirect

MARINA DI CARRARA – Sono le start up tra i protagonisti di Seatec, la manifestazione di Imm CarraraFiere che porta in vetrina quest’anno 95 aziende provenienti dalla nautica, tra cui 8 aziende apuane e fra queste, 4 start up. Vediamo una panoramica di alcune di loro. Partiamo con la massese Bencore srl, che nasce nel 1999. E’ uno dei principali player europei nella produzione di pannelli compositi per il mondo dell’architettura e il design. L’azienda produce e commercializza materiali, sistemi e prodotti di alto livello tecnologico, qualitativo ed estetico, utilizzando tecnologie innovative e brevettate per la produzione 100% italiana di pannelli compositi in termo-resine a struttura alveolare (‘a nido d’ape’). Le caratteristiche uniche dei materiali Bencore permettono all’azienda di collabora in tutto il mondo con studi di architettura, progettazione e general contractor per fornire soluzioni chiavi-in-mano e soddisfare ogni tipo di esigenza. Samantha Montesarchio, responsabile marketing e comunicazione, ci spiega che sono due le linee  di produzione: Linea di design e la linea legata a materiali industrial, più tecnici. Il prodotto principe di Bencore è rappresentato da Miacore: un materiale composito ultra leggero costituito da un’anima interna alveolare in alluminio e pelli di rivestimento in tessuto di vetro epossidico o alluminio. Sopra al pannello viene incollata una lastra sottile di marmo. Ecco pronto il rivestimento ultraleggero per pareti e pavimenti. «Rimane l’effetto marmo però con una maggiore efficienza dal punto di vista dei costi  e per le caratteristiche tecniche, perché così leggero trova applicazione su imbarcazioni» spiega Samantha Montesarchio, la quale ci parla anche delle altre linee di produzione legate maggiormente all’architettura e al design e con cui si producono armadi, tavole, sedie. «Noi andiamo anche al Salone del Mobile» precisa infatti la responsabile del marketing.

Lo stand di Acqu@puana srl è l’unico che sbuffa in mezzo ai corridoi del padiglione del polo fieristico di Imm. Sbuffa acqua nebulizzata. L’azienda con sede a Marina di Carrara nasce nel 2014 ed è specializzata nel trattamento dell’aria e nella nebulizzazione dell’acqua per rinfrescare gli esterni e per abbattere le polveri. L’acqua che viene nebulizzata, soffiata fuori sotto forma di fresche particelle, permette di abbassare la temperatura anche di 8/10°. «Ma le applicazioni possono essere diverse – descrive l’attività della sua azienda Michele Grassi che vanta tra i propri clienti Baglietto e Rossi Navi – ce lo chiedono anche quei cantieri navali per regolare l’umidità nelle cabine di verniciatura. Peccato non arrivino clienti dal mondo del lapideo: la nebulizzazione permette anche l’abbattimento delle polveri».

Passiamo quindi alle start up presenti in fiera con il proprio stand e battenti bandiera di Confindustria Toscana Nord. Sono cinque di cui quattro apuane. Per Apuana SB è Claudio Morelli a spiegarci i contenuti della tecnologia applicata dalla sua star up. «Abbiamo messo a punto -dice – un sistema di tracciabilità  che si realizza attraverso una scheda elettronica dotata di QR code che permette di ricostruire filiera e manutenzione dell’imbarcazione. Ma il sistema può essere applicato a qualsiasi prodotto» e mostra un piatto in marmo e la filiera che c’è dietro attivando il sistema con il che legge il QR code. «Dietro c’è la tecnologia delle criptomonete che noi usiamo per tracciare le origini delle merci, Per ora i nostri clienti appartengono al tessile e al marmo» conclude Morelli.

Si occupa invece di motori elettrici Atuq, o meglio di raccogliere i dati interni relativi al funzionamento di un motore elettrico, il quale può muovere tanto un’auto quanto una imbarcazione, allo scopo di ottimizzare l’energia elettrica impiegata. Ce lo spiega più precisamente Alessio Lombardi fondatore e socio dell’azienda, già direttore sportivo della Ferrari Gt. «Nel campo dei motori elettrici siamo all’anno zero – sostine Lombardi – quindi è indispensabile portare avanti studi per trovare soluzioni di ottimizzazione. Noi abbiamo approntato un sistema di raccolta dati interni al meccanismo, per cercare soluzioni affinché non ci sia dispendio dell’energia elettrica messa in macchina per farla muovere».

Tecnocreo è un’altra start up apuana la quale ha studiato un progetto di sistema di monitoraggio  e di allarme che dà la possibilità di verificare in modo istantaneo l’impronta ambientale di una certa produzione. «Il cantiere navale che adotta questa applicazione – ci descrive la tecnologia che sta dietro a questa giovane start up Loredana Frongita – è in grado di fornire al suo cliente tutte le caratteristiche di impatto ambientale della barca che sta vendendo ed è messo nelle condizioni, con il programma che attraverso un flusso di dati parla con un elaboratore, di decidere eventualmente di fermare le macchine se si sta violando un parametro ambientale».

Un sensore capace di adattarsi nel raccogliere le immagini che poi trasmette sul monitor, similmente a quanto accade con l’occhio umano, alle condizioni di illuminazione e alle condizioni ambientali: è la tecnologica di Eye Tech, altra start up tutta carrarese. «E’ in grado di adattarsi meglio rispetto alla telecamera tradizionale» assicura Monica Vatteroni, la ceo dell’azienda.

Infine Moiwus, la start up livornese che con il trattamento delle acque reflue riesce a recuperarne il 90%. Su 1000 litri ne restituisce fino a 900. La macchina di Moiwus ha le dimensioni di un camion, 13 m per 2,5 m, ed è in grado di trattare e restituire l’acqua a un paese di 500 abitanti. Ce lo assicura Gianluca Milanese il vicepresidente della società. La macchina può essere comunque ridotta e adattata alle dimensioni per essere installata su una imbarcazione. «L’acqua così ottenuta non può essere destinata all’uso umano perché la normativa italiana lo vieta, anche se in altri paesi è usata tranquillamente .- spiega Milanese – ma può essere usata per lavatrici, per annaffiare  nei sistemi antincendio. Su una imbarcazione potrebbe essere utile a impedire l’impatto inquinante della nave che quando arriva in porto spesso scarica la fognatura». Assieme a loro, le altre aziende apuane sono: Dispositivi Industriali Italiani specializzato nella produzione di mascherine e la montignosina Ezdirect che si occupa della vendita on line di centralini telefonici, telefoni VoIP, telefoni fissi e cuffie telefoniche cordless per call center.