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«Dall’epoca pre-covid ci sono 180 sanitari in più a Massa-Carrara». L’Asl replica alla Cgil

«Le difficoltà a reperire professionisti, soprattutto in alcuni settori, sono di carattere nazionale»

MASSA-CARRARA – «In merito alle recenti osservazioni della Funzione Pubblica Cgil sul personale Asl si conferma, come evidenziato dal sindacato, che le difficoltà a reperire professionisti, soprattutto in alcuni settori, sono di carattere nazionale». Inizia così la nota di replica dell’Asl Toscana nord ovest al sindacato che lamentava la precaria situazione legata alla carenza di personale nelle strutture sanitarie pubbliche e i turni monstre a cui sono sottoposti medici e infermieri (qui).

«In ogni caso – sottolinea l’Asl – dal 2019, epoca pre-Covid, al 2023 i numeri indicano, a Massa-Carrara complessivamente tra ospedale e territorio, un aumento di 180 operatori in più solo nel comparto, con un delta particolarmente significativo per infermieri e oss (+161). Un incremento di personale finalizzato a fornire, negli anni, risposte concrete alle esigenze dei cittadini e reso necessario dalla progressiva apertura di nuovi servizi e dal potenziamento delle attività già esistenti».

«Ciò non è avvenuto invece per il profilo medico, per la cui acquisizione si registrano problemi in varie specialità a livello nazionale, regionale e quindi anche locale. L’Azienda Usl Toscana nord ovest, sempre in accordo con la Regione Toscana, sta cercando tutte le soluzioni possibili per il reclutamento di medici e, in generale, monitora la situazione per assicurare in ogni territorio organici in grado di sopportare la forte pressione sui servizi. Viene quindi posta massima attenzione alla questione del personale e prosegue il forte impegno nel reperimento degli operatori, in tutte le forme praticabili».

«La direzione aziendale, insieme ai vari dipartimenti interessati – conclude l’Asl – verifica inoltre quotidianamente i carichi assistenziali, i flussi dei pazienti e delle attività territoriali e ospedaliere per fornire in tempo reale le risposte assistenziali più congrue. Questo perché l’Azienda vuole garantire servizi adeguati e quindi rassicurare i cittadini sulla volontà dell’Azienda di rispondere alle loro esigenze, nonostante le ormai note difficoltà a reperire personale».