Verde pubblico e privato, è scontro in Consiglio: allungato a 90 giorni l’occupazione per attività ludiche

Marco Guidi (Fdi): «Il cuore di queste modifiche è la richiesta di un titolare di spettacoli viaggianti. E’ una scelta politica legittima, però attenzione, ci sono aree con vincolo paesaggistico»

MASSA – E’ scontro in Aula sulla discussione relativa alle modifiche al regolamento del patrimonio del verde urbano pubblico e privato. L’opposizione, afferma, non capisce l’improvvisa urgenza dimostrata dall’amministrazione come dichiarerà più volte nel corso della seduta in Consiglio, accusando di fugacità il passaggio in commissione e senza la possibilità di approfondire le modifiche proposte. Si tratta di un’armonizzazione necessaria con le nuove normative regionali dell’ormai vecchio regolamento risalente al 2009 che scaturisce dal voler dare risposte celeri a istanze e difficoltà manifestate dai cittadini, replica il sindaco Francesco Persiani supportato dalla maggioranza.

“Il cuore di queste modifiche – interviene in modo molto diretto una delle voci delle minoranze, Marco Guidi consigliere di Fratelli d’Italia – è la richiesta che un titolare di spettacoli viaggianti con l’attività su verde pubblico ha fatto di allungare da 30 a 90 giorni la durata della loro occupazione del suolo pubblico. E’ una scelta politica legittima, però attenzione – ammonisce – Non tutte le aree sono uguali, ci sono aree con vincolo paesaggistico”.

Il dubbio su cui molti consiglieri di opposizione hanno fatto leva è la velocità sospetta dell’iter: il 2 agosto viene presentato l’atto e il 10 di agosto è già in discussione per l’approvazione in Consiglio. “Noi non siamo vittima dell’immobilismo, noi lavoriamo e cerchiamo di stare al passo con le istanze dei cittadini. Se la critica è come mai non siamo al mare ma lavoriamo, sono contento della critica” rimanda al mittente le accuse  il sindaco che rinfaccia il tergiversare delle amministrazioni che lo avevano preceduto del centrosinistra citando il caso del parco Ugo Pisa: “Nel 2020 ci hanno comunicato che dovrà essere abbattuto tutto – ha ricordato il primo cittadino – perché le piante si  sono ammalate di cocciniglia e dovremo spendere mezzo milione per ricostituirlo: ecco come tutelate il verde voi”.

A parlare per primo, dai banchi dell’opposizione è il consigliere democratico Enzo Romolo Ricci: “Chiedo il ritiro della proposta e il rinvio in commissione dove non si è praticamente discusso nulla: il 2 agosto esce l’atto, una proposta di alcune modifiche al regolamento, che poi vengono immediatamente emendate e su cui non c’è stata alcuna discussione: non capisco questa urgenza. Per poter mettere mano a questo regolamento è necessario avere una visione globale – argomenta – negli anni sono nate esigenze nuove, pensiamo alla biodiversità, all’acqua e al rapporto del verde quale elemento mitigatore, pensiamo alle specie botaniche e il nuovo regolamento dovrà ragionare su questi pensieri. Sarebbe saggio che il Consiglio rinviasse in commissione”.

Ma per l’amministrazione si tratta dell’ennesimo comportamento ostruzionistico da parte del centrosinistra. “E’ il classico caso di ostruzionismo ancorato a ragionamenti metafisici – commenta ironico Persiani nel rigettare la richiesta di rinvio – il regolamento risale al 2009 ed è evidente che nel corso degli ultimi anni ci sono stati segnalati dagli uffici dei problemi. Ci sono da fare alcune modifiche in modo celere che si tradurranno in vantaggi per la città all’insegna del decoro e di una maggiore sicurezza. Dopodiché ci sarà tutto il tempo nell’ambito della pianificazione, per sviscerare e verificare tutti gli aspetti. Ci sono delle situazioni che ci sono state evidenziate a cui noi dobbiamo provvedere. Non stiamo stravolgendo nulla – ha precisato il sindaco – si tratta solo di alcuni correttivi. Dal 2009 tanta acqua è passata sotto i ponti e soprattutto tanto verde, che noi vogliamo tutelare. Nel frattempo il legislatore è intervenuto più volte. Noi apportiamo alcune modifiche a questo regolamento per sensibilizzare e per migliorare l’utilizzo da parte del privato delle aree verdi, prevedendo anche semplificazioni per i privati dell’uso degli spazi verdi. Ad esempio quando c’è la necessità di abbattere un albero in una proprietà privata  nel caso ci sia evidenza della morte con queste modifiche la richiesta di abbattimento non deve più avere l’allegato della relazione fitosanitaria. Nel caso di abbattimento abbiamo predisposto nel dettaglio l’elenco delle specie con cui è possibile  sostituire le piante; poi c’è il problema dell’abbattimento delle piante infestanti: spesso i cittadini si lamentano di aree non correttamente manutenute; e poi ancora ci sono aree pubbliche usate da associazioni, partiti politici e movimenti oltreché da cittadini: abbiamo allungato la durata contenuta nell’autorizzazione (da 10 a 15 giorni). C’è infine anche la questione del decoro del lungomare con la possibilità dei gestori degli stabilimenti di aiutare l’amministrazione per una gestione più attenta degli spazi antistanti. Insomma sono tutti adeguamenti normativi richiesti da tempo”.

Non è d’accordo la consigliere Dina Dell’Ertole (Massa è un’altra cosa) che sintetizza e accusa: “Al di là di qualche operazione di restyling come le semplificazioni per l’abbattimento degli alberi morti o infestanti, qua sono due, in sostanza, le modifiche che si vanno a fare: si allunga da 10 a 15 giorni il tempo per utilizzare porzioni di verde pubblico a disposizione di partiti, associazioni, cittadini e movimenti e da 30 a 90 giorni il tempo per i titolati di spettacoli viaggianti per l’occupazione del verde pubblico e privato. Spiegatemi questa urgenza. Quali istanze sono arrivate all’amministrazione?”. “La legge regionale a cui adeguarsi è del 2014, il regolamento è del 2009 e oggi siamo nel 2023 andando a modificare 2 articoli e se ne aggiunge uno: fatico a capire la ratio politica” le fa eco il consigliere Pd Gabriele Carioli , il quale cerca di leggere un comunicato a firma del comitato di Biodiversità venendo però interrotto perché, secondo il presidente del Consiglio, non attinente strettamente all’emendamento in discussione. “Sulla proposta di modifica dobbiamo evidenziare delle incongruità: l’applicazione del regolamento – riesce giusto a leggere Carioli – deve riportare l’esclusione delle aree a vincolo paesaggistico perché gli spettacoli viaggianti si possono allestire solo in aree specificate nel regolamento urbanistico che è obbligatorio riportare nel regolamento del verde. Le modifiche del regolamento sono troppo generiche – contestano i comitati ambientalisti – e c’è il rischio di liberalizzazione di interventi che dovrebbero essere valutati dagli uffici”.

“Nessuna urgenza – contestano a loro volta dalla Lega – l’urgenza ce la mettete voi, questi sono i passaggi previsti, non si può sempre rinviare”. Francesco Persiani infine ribadisce: “Non capisco questo subbuglio, l’allungamento del periodo è già previsto dalla legge” ha asserito il sindaco riferendosi al fatto che la legge regionale stabilisce un periodo massimo di 90 giorni per l’occupazione del verde pubblico e privato nel caso di spettacoli viaggianti, lasciando alle amministrazioni, entro questo tempo massimo, la possibilità di decidere il periodo ritenuto idoneo. La modifica contestata e finuta nell’occhio del ciclone quindi passa con il voto della maggioranza e il voto contrario compatto di tutte le minoranze.