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«Evam, rischio di prosciugamento». «Aumento fatturato non comporterà depauperamento ma arricchimento»

«E' evidente che ci troviamo in un'area fragile, ce lo raccontano le varie frane e smottamenti, quindi chiediamo che siano resi pubblici gli studi serviti per concedere già l'autorizzazione al prelievo delle acque di Sette Fontane». «Precisiamo che anche la sorgente Sette Fontane non è tuttora autorizzata. Disponibili ad un confronto pubblico».

MASSA – Serrato confronto a distanza tra il M5s di Massa-Carrara con la società Evam spa del Comune di Massa. La produttrice di acqua Fonteviva e di acqua Amorosa finisce nel mirino delle critiche del Movimento e prontamente risponde alle contestazione portate dai grillini.

“A più riprese abbiamo letto sul giornale delle intenzioni del nuovo CdA di Evam, capitanato dal presidente Massimo Gelati, di voler allargare il mercato di vendita dell’acqua apuana imbottigliata non solo a livello pseudo-locale, ma anche all’estero attraverso il cosiddetto “marchio ombrello” sotto cui raccogliere tutte le acque toscane” interviene sulla partecipata il M5s di Massa tramite la sua coordinatrice provinciale Luana Mencarelli. “Abbiamo appreso dai giornali – prosegue – che si ambisce a nuove captazioni, anzi la sorgente di Sette Fontane è già in utilizzo e quella di Acquaviva in procinto di essere autorizzata. La somma delle due sorgenti, dichiarano, equivarrebbe alla portata di Amorosa e Fonteviva, delle cui sorgenti ricordiamo però sono state chiuse le rispettive fontane al pubblico, oltre a tutte le altre: che sia questo il motivo? – si chiede il Movimento- Eh sì, perché dobbiamo considerare anche gli effetti che tale rincorsa ai maggiori introiti di una S.p.a. ha sul territorio cittadino, quindi se merita far arricchire un’azienda con il conseguente depauperamento del singolo cittadino. Noi siamo memori – sottolinea Mencarelli – delle conseguenze che l’imbottigliamento delle acque minerali ha prodotto nei vari contesti: ricordiamo ad esempio che Rocchetta, vi manterrà pure “puliti dentro e belli fuori”, ma ha provocato il prosciugamento della sorgente del fiume Feo e il nuovo pozzo autorizzato ha interferito con il fiume Rio Fergia al punto che 2 frazioni del Comune di Gualdo Tadino sono state staccate dall’acquedotto alimentato da quel fiume”. Rincara il Movimento: “Ci sono però altre preoccupazioni legate all’attività di emungimento delle 2 sorgenti aggiuntive, oltre addirittura ad altre 2 in via di studio, ed è il fenomeno della “subsidenza indotta” ossia lo sprofondamento della superficie a cui viene fatto mancare l’equilibrio tra la forza di gravità che tende a schiacciare e la “controforza” della materia e pressione idraulica che fa resistenza. In poche parole – illustra Luana Mencarelli -l’acqua viene estratta dal terreno, diminuisce la pressione dei fluidi interstiziali residui e il terreno si assesta abbassandosi. Un esempio lo abbiamo avuto al Bondano con la deviazione di un canale: alcune case si sono inclinate e fratturate”. Conclude il Movimento: “Il nostro è evidente che sia un territorio fragile, ce lo raccontano le varie frane e smottamenti, quindi chiediamo che siano resi pubblici tutti gli studi professionali fatti in merito, anche quelli che sono serviti per concedere già l’autorizzazione al prelievo delle acque di Sette Fontane”.

La risposta da parte dei vertici di Evam arriva a stretto giro di posta, una risposta  in cui la società chiarisce i punti contestatigli a partire dal concetto di “marchio ombrello”, concepito esclusivamente per agevolare eventuali finanziamenti regionali: “Il progetto chiamato dalla stampa “marchio ombrello” non e’ un marchio sotto cui raccogliere tutte le acque toscane, come erroneamente riportato da alcune pagine di social network, bensì la proposta di un marchio (peraltro già presente nelle etichette Fonteviva per export) che, affiancandosi al marchio proprio di ogni etichetta (in posizione ridotta e defilata) possa rafforzare l’identità del prodotto a causa della provenienza dalla regione Toscana: lo scopo di questa proposta è quello di ricevere finanziamenti a fondo perduto (in particolare dalla Regione Toscana) per l’export dei prodotti, in particolare per la partecipazioni a fiere internazionali di settore. Quindi per Evam non sarebbe nient’altro che un ottimale utilizzo di un marchio già presente nelle etichette Fonteviva”.

Controbatte ancora la società in riferimento all’accusa di prosciugare le fontane pubbliche: “L’auspicato aumento del fatturato di Evam (necessità impellente e urgente) – sostiene Evam – non porterà al depauperamento di alcun singolo cittadino bensì all’arricchimento di tutta la comunità massese. La gestione delle fontane pubbliche – sottolineano i vertici -non è di competenza di Evam spa”.

Chiude infine la replica della società produttrice di Fonteviva: “In merito all’iter autorizzativo delle due nuove fonti (precisiamo che anche la sorgente Sette Fontane non è tuttora autorizzata) l’azienda si è affidata a professionisti di chiara fama, ponendo come prerequisito la tutela ambientale nel suo complesso, anche a causa del fatto che l’azienda è in possesso di due importanti certificazioni ambientali, quali la certificazione del sistema di gestione ambientale ISO 14001 e la EPD Environmental Product Declaration. Il CdA – conclude la società rivolgendosi al M5s – si conferma disponibile ad un confronto pubblico in merito alle osservazioni sopra riportate”.