LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Approvati emendamenti al regolamento del Consiglio. Opposizioni: «Ci state imbavagliando»

«Lei come presidente del Consiglio Incoronato dovrebbe garantire le regole sia a tutela della maggioranza che della minoranza, ma lei se ne frega!». «Le mozioni ci sono ma se l'Aula rimanda, io devo sottostare».

MASSA – Cambia il regolamento di funzionamento del Consiglio comunale con tre emendamenti aspramente criticati dalle opposizioni sia di centrodestra che di centrosinistra, che dai banchi dell’aula fanno piovere accuse di imbavagliamento e di svolta autoritaria. Nel centro del mirino e della rabbia delle minoranze ci finisce in primis il presidente del Consiglio Agostino Incoronato, tacciato di non esercitare il suo ruolo in modalità super partes.

Inutile sono state le proposte dei emendamenti soppressivi presentati dalla consigliera del Polo Progressista e di Sinistra Daniela Bennati e le proposte di emendamenti aggiuntivi del consigliere di Fratelli d’Italia Marco Guidi, tesi nel tentativo di neutralizzare e calibrare la stretta degli emendamenti al regolamento poi approvati: la maggioranza li ha tutti bocciati.

La prima modifica riconosce la facoltà del presidente di commissione di procedere all’accertamento del numero legale per poter quindi dare avvio ai lavori in commissione, nell’arco di tempo dei 30 minuti successivi all’orario previsto per la seduta, mentre il testo originario prevedeva l’obbligo del presidente di aspettare il trascorrere di quei 30 minuti prima di poter procedere alla verifica del numero legale e iniziare i lavori in commissione. Daniela Bennati, consigliera lavoratrice, prendendo la parola ha rivendicato come la sua posizione fosse comune a tanti altri consiglieri: “E’ una norma che mi penalizza – ha sostenuto -perché io dovrò prendere permessi in più per assentarmi dal luogo di lavoro: quei 30 minuti sono quella mezz’ora che mi serve per raggiungere palazzo civico”. A questo proposito è stato il consigliere di Noi Moderati Lorenzo Pascucci che le ha ricordato come il Tuel preveda l’obbligo di concedere i permessi anche per il tempo necessario al raggiungimento del luogo dove si esercita l’incarico pubblico elettivo, oltre alla possibilità di usare lo streaming.

Ma non è su questo emendamento che si è dibattuto più focosamente in aula. E’ stato soprattutto il secondo emendamento che ha infiammato i banchi delle minoranze. Emendamento che elimina il limite di 10 giorni che era stato adottato ed entro il quale dovevano essere inserite nell’ordine del giorno le mozioni presentate. “Si cambiano le regole del gioco – accusa Marco Guidi (FdI)- io ho anche mandato una diffida al presidente Agostino Incoronato e ho segnalato al Prefetto. Ci sono mozioni ferme dal 31 ottobre scorso: perché non sono messe all’ordine del giorno? – chiede perentorio il consigliere rivolgendosi ad Agostino Incoronato – lei come presidente del Consiglio dovrebbe garantire le regole sia a tutela della maggioranza che della minoranza, ma lei se ne frega del regolamento! – esclama Guidi – la maggioranza oggi decide di non aver nessun tipo di termine, una cosa che la maggioranza fa già, e poi si sciacqua la bocca con la parola Democrazia! Le mozioni sono atti tipici di controllo delle minoranze, state limitando il diritto delle minoranze! Trovo vergognoso che si cambino le regole del gioco!”.

“Le mozioni ci sono – ha replicato Incoronato ricordando come ci sia in agenda l’intenzione di recuperare i ritardi accumulati con un Consiglio straordinario dedicato– ma il Consiglio ha chiesto rinvii e se il Consiglio rimanda io devo sottostare”.

“La manomissione del regolamento non inizia stasera – attacca anche Stefano Alberti (Pd) – ricordo che per le interrogazioni è stato chiesta la verifica del numero legale, quando per la maggioranza è facile avere il numero legale ma più difficile per la minoranza. State andando avanti a colpi di maggioranza semplice, andate avanti con la vergogna degli emendamenti sostitutivi che vi siete inventati, per cui le opposizioni si vedono sostituite le loro mozioni con un altro testo. Per non parlare del minutaggio che è ai minimi termini. Lei presidente sta svolgendo il suo ruolo in modo sfacciato. Qua manca il rispetto politico!”.

“Io l’ho chiamato emendamento bavaglio – incalza anche Massa è Un’altra Cosa, con Ivo Zaccagna – qua c’è la paura nei confronti dell’opposizione, qua c’è al vostra debolezza”. “Comprimete i diritti delle minoranza” protesta Daniela Bennati. “Non capisco: il limite temporale dei 10 giorni lo aveva messo la giunta Persiani nella scorsa consiliatura” osserva anche la consigliera democratica Giovanna Santi.

Anche il terzo emendamento ha suscitato la reazione veemente delle opposizioni, che sono insorte nuovamente. Con il terzo emendamento al regolamento, basta la maggioranza semplice per cambiare l’ordine del giorno. “L’ordine del giorno viene deciso dalla conferenza dei capigruppo però oggi si stabilisce che non ha alcun valore – contesta ancora Marco Guidi – perché poi la maggioranza lo cambia tutte le volte: adottando la regola della maggioranza semplice cambiarlo diventerà la regola, non l’eccezione come dovrebbe essere”. Daniela Bennati non usa mezzi termini e parla espressamente di svolta autoritaria. “Ma quelli di sinistra che sono passati al centrodestra si sentono ancora  a loro agio?” domanda la consigliera. “Sono emendamenti che ci ingabbiano, che limitano la nostra azione di consiglieri di minoranza” le fa eco il consigliere democratico Stefano Alberti.