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Dal Monoblocco alla Rsa di Fossone: completato il trasferimento delle Cure intermedie foto

L'Asl: «Lo spostamento del servizio è avvenuto dunque direttamente dalla sede precedente a quella attuale, senza soluzione di continuità, come l’Azienda Usl Toscana nord ovest si era impegnata a fare nel corso della cabina di regia»

CARRARA – L’Asl Toscana nord ovest fa sapere che è stata oggi, domenica, la giornata di trasferimento del reparto di Cure intermedie dal Monoblocco di Carrara (Massa-Carrara) alla Rsa di Fossone. «Si è svolto oggi (domenica 25 agosto 2024) senza alcun problema – evidenzia l’Asl – il trasferimento delle Cure intermedie direttamente dal Monoblocco di Carrara alla Rsa di Fossone, dove nel frattempo erano stati terminati tutti i lavori necessari ed erano state ottenute le autorizzazioni per avviare l’attività nella nuova struttura. Lo spostamento del servizio è avvenuto dunque direttamente dalla sede precedente a quella attuale, senza soluzione di continuità, come l’Azienda Usl Toscana nord ovest si era impegnata a fare nel corso della cabina di regia con gli enti e le organizzazioni sindacali».

«Gli utenti trasferiti – aggiunge l’azienda sanitaria – sono stati pochi perché nei giorni precedenti, proprio per limitare i disagi e rendere le operazioni più semplici e rapide, erano state programmate alcune dimissioni per ridurre al minimo possibile il numero delle persone da spostare con le ambulanze. Ovviamente l’occupazione dei posti letto sarà incrementata in maniera graduale nei prossimi giorni. Per il trasloco è stata scelta la domenica proprio per una maggiore disponibilità di mezzi attrezzati per il trasporto. Le cure intermedie sono riservate a quei pazienti che usciti dall’ospedale ancora non sono sufficientemente stabilizzati per vivere a casa propria. Si tratta di un’intensità assistenziale che si colloca dunque a metà strada tra l’ospedale e il domicilio, con caratteristiche cosiddette di low care e per questo in un ambito territoriale. L’intervento portato avanti in questi mesi a Fossone ha permesso di ricavare nella struttura i posti letto e le attività di supporto necessarie per questi pazienti, in spazi adeguati alle loro necessità».