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Graduatorie docenti, ancora niente nomine in alcune Regioni e a settembre iniziano gli esami

C'è chi rischia di “bruciare” 700 / 800 euro di stipendio, in caso di spostamento da una Regione del Sud al Centro - Nord, semplicemente per recarsi a prendere servizio.

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MASSA-CARRARA – Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani segnala le tantissime email arrivate da parte dei docenti fuori sede che hanno avuto nell’anno scolastico 2023/2024 un incarico dalle graduatorie dell’assegnazione provvisoria interprovinciale o da GPS e che al momento si trovano una sorta di “limbo” in quanto non sono state pubblicate le nuove nomine in alcune Regioni.

Intanto nella maggior parte delle scuole italiane la prossima settimana inizieranno gli esami con sospensione del giudizio e molti degli insegnanti interessati all’incarico saranno impegnati in tali attività.

Ciascun docente in tale condizione rischia di “bruciare” 700 / 800 euro di stipendio, in caso di spostamento da una Regione del Sud al Centro – Nord, semplicemente per recarsi, qualora non abbia avuto l’assegnazione presso il proprio Comune di residenza, per prendere servizio in data 1 settembre.

“Un vero e proprio salasso per chi percepisce uno stipendio medio basso – denuncia il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani -. È avvilente e scoraggiante constatare che ogni anno si ripetano gli stessi disservizi. Tanto a pagare saranno solo gli insegnanti e le loro famiglie. Ricordiamo i professori assunti con la legge 107/2015 che da dieci anni vengono lasciati a “decantare” in attesa di una destinazione. Vista la gravissima situazione in atto, chiediamo al ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara, e agli Ambiti territoriali (uffici provinciali scolastici) interessati di autorizzare un incremento dei posti a disposizione per i docenti interessati e che stanno affrontando con le loro famiglie disagi inconcepibili per chi non li vive; specialmente se sono possessori del titolo di caregiver (legge 104/92). Il CNDDU chiede inoltre  alle associazioni dei consumatori presenti nell’elenco delle associazioni dei consumatori e degli utenti istituito dall’art. 137 del Codice del Consumo – si chiude la nota – di intervenire in merito alle anomalie riscontrate (prezzi ipertrofici) nei costi dei biglietti dei treni e delle compagnie aeree low cost”.

 

 

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