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Lago di Porta, parla il Wwf: «Quei 4 milioni destinati agli argini è denaro sprecato»

«Potrebbero essere spesi per l’acquisto delle terre circostanti, ora private, e poter accedere in questo modo ai finanziamenti dell’Unione Europea per le bonifiche necessarie, perché in questi decenni non è stata tolta neanche una zolla di terra inquinata».

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MONTIGNOSO – “Si continua a non capire e sperperare soldi pubblici in opere inutili e costose intorno all’ex Lago di Porta”. Sulla questione del Lago di Porta nessuno è meglio e più informato di Gianluca Giannelli Gianluca, presidente del WWF Massa-Carrara che da sempre segue le vicissitudini e il travaglio di quell’area. E’ lui che spiega cosa stia succedendo nell’area protetta e il perché dell’inutilità del progetto sugli argini per cui la Regione ha stanziato 4 milioni di euro.

“Si continua a non capire e sperperare soldi pubblici in opere inutili e costose intorno all’ex Lago di Porta, stiamo parlando di 4 milioni di euro per fare un po’ di maquillage con la scusa di mettere in sicurezza le popolazioni, prevenire alluvioni e etc, oltre ai cambiamenti climatici. Tanti paroloni ma poca intelligenza, poca conoscenza del territorio – lamenta l’ambientalista – come si fa a non capire che gli argini non sono il problema della sicurezza idraulica del territorio circostante l’area protetta? Il passo da fare è l’acquisizione immediata dei terreni per procedere all’asportazione di tutte le terre portate abusivamente attraverso quella condotta, quel tubo  poi chiuso nel ‘92 che passava sotto la Via Aurelia e la Ferrovia per decenni, uno scarico abusivo via automezzi per realizzare opere abusive. Nonostante la Regione Toscana – prosegue Giannelli – nei lavori di messa in sicurezza dopo le alluvioni di Montignoso e Alta Versilia, creò dei piccoli stagni naturalistici ma solo per dare un contentino, venne creata una montagnola di marmettola nella parte alta del Lago. Perché la terra inquinata invece di essere conferita in una discarica autorizzata in quanto rifiuti non conformi per non dire pericolosi, furono “ nascosti “ nella zona umida creando questa propria e vera montagna, che ancora è presente nonostante le denunce fatte a quei tempi (anni 96/97). Persino una serra abusiva è presente, quando l’area essendo protetta non consentirebbe di alterare in alcun modo il terreno, e non si riesce a demolire. Senza considerare il tentativo di fare una tartufaia rialzando terreni, ma trovandoci in un’ oasi faunistica e area protetta non si sarebbe potuto. Tutto ancora li con la distruzione di una pregevole area umida”.

Giannelli aggiunge: “Gli unici finanziamenti a quel tempo per ricreare una zona umida proprio in quella porzione di terreni, nel tempo sono stati dirottati in altri progetti sempre riguardanti l’area e poi fatti sparire misteriosamente”.

“Vogliamo mettere in sicurezza i terreni circostanti l’ex Lago di Porta? – chiede l’ambientalista – Portiamo via una volta per tutte le terre nelle aree degradate e riportiamole nel catino della Discarica Fornace da dove in parte sono arrivate, riabbassiamo l’area che nel frattempo con l’apporto di terre e con le piogge e l’afflusso dei corsi d’acqua si è rialzata. La vasca realizzata – fa notare l’ambientalista – è rialzata rispetto al piano di campagna delle aree circostanti, per cui con le acque del Fiume Versilia si rischia seriamente che gli argini cedano dalla pressione inondando case e persone. Che vergogna – commenta -, passano gli anni e per noi che la difendiamo ne sono passati quasi 40, e cosa è stato fatto, niente , non un grammo di terra è stato portato via, le opere idrauliche-meccaniche abbandonate, rubato quadri elettrici, danneggiate paratie e ora altri 4 milioni di euro pronti a essere spesi male, quando potrebbero essere spesi per l’acquisto delle terre circostanti, ora private, e poter accedere in questo modo ai finanziamenti dell’Unione Europea per le bonifiche necessarie. Nel maggio del 1994 – ricorda il presidente del Wwf di Massa-Carrara – denunciammo opere idrauliche pericolosamente realizzate che avrebbero creato tanti danni e così fu a novembre dello stesso anno, vogliamo proseguire nel non capire?”.

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