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Massa, un vigneto didattico all’istituto Meucci: l’esperimento amplia l’offerta formativa

Il progetto dedicato in particolare all’indirizzo agrario-agroalimentare e agroindustria aveva ottenuto il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Carrara

MASSA – L’ingegno e la forza di volontà riescono a ottenere ‘buoni frutti’ pure là dove le condizioni sono difficili, per non dire estreme. Come la vite, simbolo di resilienza, che predilige le terre povere ed è capace di crescere e prosperare in situazioni estreme: basta pensare al Candia dei Colli Apuani, dove la coltivazione della vigna viene definita viticoltura ‘eroica’. Ed eroici sono stati professori e studenti dell’indirizzo agrario-agroalimentare e agroindustria dell’Istituto Meucci di Massa: non si sono arresi alle difficoltà e grazie anche alla spinta del dirigente scolastico Antonio Giusa e della direttrice dei servizi generali e amministrativi, Francesca Mazzacani, hanno ripreso in mano un progetto sperimentale avviato nel 2021 e che sembrava ormai concluso e gli hanno ridato vita. Si tratta della realizzazione di un vigneto didattico sperimentale: un progetto nato con la finalità di migliorare ed  ampliare l’offerta formativa a favore sia degli studenti dell’indirizzo specifico sia per gli altri dell’istituto che potevano così maturare esperienza pratica su materie scientifico-botaniche.

Un progetto che nell’estate del 2021 aveva ottenuto il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Carrara, pari a 4mila euro. Il progetto si era però arenato e, nonostante la concessione di proroga, a giugno del 2023 ha subito una battuta d’arresto. L’arrivo di energie fresche con il nuovo dirigente scolastico Giusa e la direttrice Mazzacani, ha ridato linfa al progetto con ulteriore proroga di un anno. Sono iniziate così le verifiche sui terreni, per capire la fattibilità dell’esperimento: dalle analisi emerse e dai vari sopralluoghi effettuati dalla ditta “Enologia  Panesi” di Pietro Panesi si è potuto constatare come l’intero terreno che circonda l’Istituto è costituito da  un sottile strato di circa 10 cm di suolo utile alla coltivazione ma sotto lo stesso, però, ci sono inerti che rendono impossibile la sopravvivenza delle piante. Per impiantare un vigneto classico sarebbe stato necessario effettuare uno scavo importante con riporto di terriccio adatto e una spesa che si sarebbe aggirata sui 20mila euro. Troppo per l’istituto scolastico.

“Per non privare gli studenti di questa grande opportunità di crescita non solo didattica ma anche  personale, si è optato per la realizzazione di un vigneto didattico sperimentale in vaso – spiega il dirigente Giusa -. Il vigneto oggi è costituito da 5 filari di viti di diverse varietà, sia bianche che rosse, con lo scopo di poter  osservare le differenti risposte fenologiche delle piante e sperimentare diverse tecniche di potatura. La realizzazione del vigneto ha portato l’Istituto a chiedere alla Provincia un impegno a realizzare un punto di allaccio dell’acqua per poter procedere all’irrigazione delle piante. L’allaccio è stato realizzato a maggio di quest’anno e il progetto è diventato realtà stimolando l’impegno e l’entusiasmo tra i docenti dell’indirizzo di agraria che si sono proposti  volontariamente e gratuitamente a realizzare tutti gli interventi fitosanitari necessari a garantire la buona  saluta del vigneto”. “Siamo contenti che il progetto abbia visto la sua realizzazione nonostante ci siano state delle difficoltà negli anni passati – conclude il presidente della Fondazione Crc, Enrico Isoppi -. E’ un’idea che ha infatti trovato il supporto della nostra Fondazione perché unisce all’interno della stessa proposta aspetti didattici, ambientali ma anche nozioni di pratica che certo aiuteranno gli studenti a crescere sotto il profilo professionale, tecnico e culturale”.