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«Ospedale Pontremoli, medici dirottati al Noa, altri andati via e non sostituiti: i sindaci lunigianesei intervengano»

«Siamo convinti che anche questo ennesimo colpo alla nostra sanità territoriale vada sempre inquadrato nell’ottica funesta del piano di smantellamento e indebolimento del servizio territoriale».

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LUNIGIANA – “Nonostante Regione Toscana e dirigenza Asl nord-ovest continuino affannosamente a voler negare l’evidenza e a ribadire che in Lunigiana la sanità territoriale è al top, le belle parole stridono sempre di più con la realtà che a differenza delle parole belle è palesemente catastrofica, la riprova sta nel fatto che i nostri concittadini sempre più frequentemente devono compiere centinaia di km per poter fare visite o interventi oppure devono aspettare mesi se non anni  con liste di attesa improponibili”. Le parole di Unione Sindacale di Base Pubblico impiego di Pontremoli risultano fortemente critiche nei confronti della situazione sanità lunigianese.

Il sindacato prosegue: “Negli ambienti lavorativi tutti, in particolare nei reparti, la situazione è  insostenibile per gli operatori sanitari  e lo diventerà ancora di più a causa dell’emorragia di medici che stanno abbandonando la Lunigiana dove ormai non conviene più lavorare. Nel giro di un anno verranno a mancare quattro medici della medicina senza che nessuno di questi sia stato sostituito o quantomeno si stia anche solo pensando di sostituirli, ricordiamo alla azienda che nel caso in cui questi professionisti non saranno sostituiti ad ottobre al momento della loro partenza USB procederà con regolare esposto alla procura per interruzione di servizio pubblico. Per rendere il quadro ancora più apocalittico – aggiunge Usb – la Asl ha pensato bene di infierire ulteriormente contro il servizio sanitario territoriale lunigianese con una ulteriore incomprensibile decisione, ovvero quella di dirittare al NOA per ben 8 giorni al mese anche uno stimatissimo chirurgo da decenni punto di riferimento per tutta la popolazione lunigianese e per gli operatori stessi dell’ospedale di Pontremoli. Siamo convinti che anche questo ennesimo colpo alla nostra sanità territoriale vada sempre inquadrato nell’ottica funesta del piano di smantellamento e indebolimento del servizio territoriale della Lunigiana, perchè un chirurgo dall’ospedale di Pontremoli viene dirotttato 8 giorni sul NOA? – chiede il sindacato – In questi giorni il chirurgo in questione verrà sostituito da personale medico proveniente dal NOA ma non riusciamo a capire le motivazioni di questa alternanza che non ha nessuna spiegazione a nostro avviso se non quella di abituare il personale e l’utenza ad avere figure professionali a girare a seconda delle decisioni prese lontano dal nostro territorio, decisioni che non tengono conto delle ricadute pratiche negative per il servizio in Lunigiana. Se ci sono emergenze è giusto che un nostro chirurgo possa anche essere dirottato sul NOA, ma se non ci sono esigenze impellenti i nostri chirurghi devono rimanere dove sono, la cittadinanza ha diritto a poter contare su figure professionali stabili sul territorio, essere seguiti da un team medico stabile è importante, non vogliamo vedere ogni giorno un medico diverso come fosse la “ruota della fortuna”. Come sindacato chiediamo l’immediata sostituzione dei quattro medici della medicina che da ottobre saranno mancanti (uno manca già da dicembre 23, tre andranno via ad ottobre), chiediamo che nessun chirurgo venga dirottato al NOA, è importante che i chirurghi che operano da decenni sul territorio con passione e competenza non vengano fatti girare come trottole soprattutto se non ci sono giustificazioni o emergenze plausibili. Spesso l’Asl -accusa il sindacato – per giustificare la mancanza di medici e specialisti disposti a venire in Lunigiana da la colpa a quest’ultimi dicendo che la Lunigiana non è appetibile per le poche prospettive di carriera, a noi pare che sia la ASL stessa a far di tutto per farli scappare o tenerli lontani. Facciamo appello a tutti i sindaci del territorio ad intervenire celermente presso la Asl affinchè i nostri medici non vengano dirottati sul NOA e che quelli che lasciano il servizio in Lunigiana vengano immediatamente sostituiti”.

 

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