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Legambiente: «Preoccupati per il futuro delle spiagge libere: condizioni dei bandi non rispettate»

A denunciarlo è Legambiente che ritiene non siano stati assolti gli obblighi per quanto riguarda le percentuali date in gestione

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MASSA – In attesa del nuovo piano dell’arenile Legambiente pone alcune riflessioni sulla situazione delle spiagge libere nel comune di Massa. «Seguendo le commissioni comunali che si sono svolte sull’argomento, ultima quella del 30 aprile, ci siamo resi conto che molte indicazioni e prescrizioni contenute nel bando si sono rilevate errate e non rispettate. Quattro di queste sono spiagge libere attrezzate, cioè che vengono date in concessione a condizione che una percentuale rimanga a spiaggia libera (70%) e un’altra (30%) possa essere invece occupata da attrezzature che il concessionario può affittare. 1) Innanzitutto per l’aggiudicazione dei bandi si privilegia l’aspetto economico (chi più paga, vince) piuttosto che la fornitura di servizi alla cittadinanza. E’ sparito ad esempio qualsiasi riferimento ai prezzi calmierati che possano agevolare le fasce di popolazioni più deboli e che possano garantire un accesso equo a servizi sulla spiaggia. L’obiettivo di avere spiagge libere è proprio quello di garantire l’accesso anche a chi non può sostenere prezzi di mercato e anche a chi per scelta ritiene di usufruire di un bene pubblico garantito ad ogni cittadino. Abbiamo appreso che il canone previsto per l’anno 2023 non è stato pagato per intero ma è stata concessa a tutte e 4 le spiagge attrezzate, una dilazione all’anno successivo. E dalla discussione avvenuta in commissione consiliare appare chiaro che i pagamenti sono in ritardo. Peraltro se il comune avesse utilizzato la fideiussione richiesta dal bando a garanzia del pagamento del canone questa era solo del 30 per cento del canone di concessione. Ma essendo stata esperita una gara è legittima questa scelta ? Non si tratta di una pratica scorretta nei confronti di chi non si è aggiudicato il bando perché ha offerto solo una cifra minore? Soprattutto, saranno in grado gli affidatari delle spiagge comunali, di pagare gli altri anni ? Sono state fatte le verifiche sulla loro capacità di solvenza ? Inoltre, facendo una semplice verifica su google, appare che la percentuale tra spiaggia libera e attrezzata all’interno di ogni concessione non venga assolutamente rispettata ma anzi spesso la percentuale tra spiaggia libera e attrezzata è addirittura ribaltata. Sono stati fatti controlli al riguardo? Ci domandiamo dunque quale sia posizione sulle gestione delle nostre spiagge libere attrezzate. Saranno affrontate, in questa prima fase di inizio della stagione balneare, le problematiche per garantire il rispetto dei criteri del bando e i servizi da offrire ai cittadini? Pensiamo che qualora permanga la situazione di insolvenza, di cattiva gestione o di inefficienza, si proceda a nuova gara valutando non solo gli aspetti economici ma anche la garanzia di competenza e di affidabilità dei partecipanti, la capacità e il rispetto dei criteri di utilizzo della spiaggia.»

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