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Esche avvelenate sul Lungofrigido, cane intossicato: carabinieri forestali in azione foto

Lapa, la femmina di pastore belga condotta dal Brigadiere Simona Palmieri, ha esplorato tutta l’area di levante alla ricerca di eventuali ulteriori bocconi

MASSA – Su richiesta della Polizia Municipale di Massa e con il coordinamento dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Massa-Carrara, stamattina è intervenuta l’Unità Cinofila Antiveleno del Reparto Carabinieri Biodiversità di Follonica al fine di bonificare l’area verde in cui nei giorni scorsi sono state rinvenute diverse esche avvelenate.

Lapa, la femmina di cane pastore belga condotta dal Brigadiere Simona Palmieri, ha esplorato tutta l’area del Lungofrigido di levante alla ricerca di eventuali ulteriori esche abbandonate, al fine di bonificare la zona prima della completa riapertura al pubblico, fortunatamente senza rilevare sostanze pericolose. Il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri, dispone queste particolari unità cinofile, almeno una per regione, specializzate nella ricerca e individuazione delle varie sostanze tossiche usualmente utilizzate nella preparazione di esche e bocconi avvelenati.

I cani vengono appositamente addestrati a riconoscere, con il loro straordinario olfatto, gli odori delle sostanze chimiche tossiche, nonché di carne o animali morti. L’addestramento e l’attività si basa sull’innata predilezione del cane per il gioco, infatti ad ogni sostanza o boccone rinvenuto, l’animale deve segnalare il ritrovamento, astenendosi assolutamente dal toccarlo o tantomeno ingerirlo, e viene “premiato” con un oggetto con cui può giocare.

La segnalazione della presenza di esche avvelenate sul lungo Frigido è avvenuta a seguito dell’intossicazione di una cane che è stato fortunatamente prontamente soccorso da un veterinario e non ha riportato conseguenze particolari. A seguito di ciò il Comune di Massa aveva interdetto il transito nella zona e raccolto tutte le esche rivenute per le successive analisi effettuate dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio- Toscana.

Il rilascio nell’ambiente di sostanze tossiche è vietato dalla legge e, in particolare, da una apposita ordinanza del Ministero della Salute. I responsabili rischiano sanzioni penali, anche particolarmente pesanti nel caso si verifiche la morte di un animale. Sul caso sta indagando la Polizia Municipale con la collaborazione dei Carabinieri Forestali.