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Monoblocco, la protesta sotto la pioggia: «I containers fanno schifo e la cabina di regia è uno scheletro» foto

Giromella: «Ieri sono andato nella zona entrata, dove tutti possono andare ed è abbandonata: è pronta perché la gente possa dormirci e bivaccarci di notte?»

CARRARA – La pioggia non ferma i comitati e la loro protesta: armati di ombrelli e cartelloni si sono ritrovati davanti all’ex ospedale civico di Carrara alle 10:30 di stamani per poi dirigersi in piazza Sacco e Vanzetti, cadenzando a gran voce: “Monoblocco libero”, Monoblocco libero”.

I comitati ci sono, cercano di tenere alto lo spirito del 18 agosto scorso, quando un fiume di persone si era riversato in strada, da palazzo civico fino sempre lì, in piazza Sacco e Vanzetti, davanti a quel palazzo ormai diventato anche un simbolo di lotta per la sanità pubblica. E’ il Monoblocco a guardare dall’alto la città, a sorvegliarla: oggi svuotato nuovamente, dopo il trasloco dell’ospedale al Noa anni fa e oggi per il trasferimento nei containers allo scopo, poi, di iniziare i cantieri di messa in sicurezza. Ma i comitati non ci stanno e tornano a  far sentire le loro ragioni. Sono apolitici, ripetono, e accusano la cabina di regìa, quel tavolo a cui  sono seduti sindaci del territorio, sindacati e Asl che dovevano mantenere un controllo sull’azione della Asl più volte salita sul banco degli imputati in questi mesi di tensione da quando venen annunciata la chiusura del centro polispecialistico Sicari per la messa in sicurezza, ritenuta responsabile di non aver mantenuto negli anni le promesse sulla realizzazione della sanità territoriale.

Giovanni Giromella dell’associazione Lunezia sostiene con forza l’azione di protesta: “Non intendiamo arrenderci a questa situazione, i containers fanno schifo e vorremmo sapere anche quanto costano,  nessuno ce lo dice: 719 mila euro spesi solo per il cantiere però nemmeno una risposta se sono acquistati o affittati, non si sa. Una delle tante risposte non avute. Ieri sono andato nella zona entrata, dove tutti possono andare ed è abbandonata: è pronta perché la gente possa andarci a dormire e bivaccare di notte? E’ tutto abbandonato. E la cabina di regia come è stata gestita? Questi sindacati cosa ci stanno a fare se non difendono i cittadini? Abbiamo visto che finalmente un sindacalista dice qualcosa che noi dicevamo già a gennaio, accenna a quello che dicevamo – riferendosi alla Cisl di Andrea Figaia – però poi cosa fa? Cosa fanno i sindacati?”.

Gina De Angeli del Comitato Sanità Pubblica Versilia Massa-Carrara è una operatrice sanitaria, una delle voci che si levano più forti e decise: “Da anni abbiamo sottoposto a queste amministrazioni un piano di recupero delle parti storiche del civico e nessuno ci ha ascoltato, abbiamo proposto come si possa utilizzare diversamente l’area di Monoblocco ma nessuno ci ha ancora mai ascoltato. La politica ha messo la cabina di regia – ha rivendicato – costretti dalla mobilitazione del 18 agosto scorso e dalle 2000 persone in piazza che li hanno costretti a prendere delle misure: la cabina di regia appunto. Ma la volontà politica non esiste – protesta – né dell’amministrazione e né dell’azienda Asl di poter in quale modo rispondere alle esigenze dei cittadini. Vogliamo risposte chiare e precise – esorta – e siamo scandalizzati dal fatto che in questa provincia con quello che succede con la diminuzione dei posti letto, la mancanza di personale, il territorio che non funziona, i problemi con la guardia medica, si fanno cavaliere del lavoro Giuliano Biselli (il coordinatore della rete ospedaliera ndc)  invece di riconoscere il personale sanitario, e ricordo che comunque sotto il covid siamo morti in 3000 operatori, e poi i comitati sempre impegnati per mettere al centro la sanità pubblica: sono piccoli segnali che dimostrano che della volontà dei cittadini non gliene frega niente”.

“Siamo qua per portare avanti una battaglia di anni e anni in difesa del Monoblocco– conferma anche Blasco Bonito del Comitato Salute Pubblica Massa-Carrara-, prima quando lo volevano demolire anche se poi siamo riusciti a impedirlo con la mobilitazione popolare, e ora siamo di nuovo qua per cercare di difendere la sanità pubblica perché vediamo che la politica,  a partire dalla Regione e dal Comune, non fanno quello che è giusto fare, anzi  spreca soldi pubblici come nel caso della ristrutturazione che stanno facendo  al Monoblocco per i containers e per tutti i lavori di spostamento. Quando invece, si doveva cominciato per tempo a recuperare le palazzine di Monterosso, cosa che noi sono anni che sosteniamo, perché sono spazi vuoti e inutilizzati che potrebbero essere usati per ospitare studi e ambulatori: questo è  uno dei punti focali della nostra battaglia, la rivitalizzazione degli spazi dentro a Monterosso”. Sulla cabina di regia anche il Comitato Salute Pubblica Massa-Carrara stigmatizza: “Ha dato prova di non essere capace di gestire le cose, è sempre stata dietro a quello che diceva la Asl che poi si è visto essere confutato dai fatti: come per la Rsa che si deve spostare a Fossone e tutti i lavori sono in ritardo. Noi si chiedeva uno slittamento dei tempi per poter far sì che invece si lavorasse per Monterosso e non dover ricorrere ai containers”.

Ci sono gli echi di quel 18 agosto 2023 scorso tra gli ombrelli dei manifestanti, lo ricorda Fabio Bernieri del Comitato Primo Soccorso e Urgenza Massa-Carrara: “Vogliamo riportare alla luce i contenuti del 18 agosto, riprendere le parole d’ordine dei cittadini. Noi siamo apartitici e vogliamo una politica sanitaria giusta. Secondo i piani della famosa cabina di regia alla fine di questo cronoprogramma – ricorda il comitato riferendosi ai motivi dello svuotamento del centro Achille Sicari – ci dovrebbe essere la ristrutturazione del Monoblocco e la costruzione di una palazzina: sommando i mq di entrambe le costruzioni risulterebbero 16 mila mq di spazio ma senza che nessuno dica chiaramente come li utilizzeranno. Quindi – accusa il comitato – dietro questo programma noi vediamo un’ombra di speculazione edilizia perché non vengono contemplati i vecchi edifici come Monterosso e il civico ospedale, quindi chiediamo risposte ma che nessuno dà e si trincerano dietro i comunicati stampa di una cabina di regia oramai scheletro, è un fantasma perché gli stessi sindacati Cisl e un po’ la Uil cominciano a dire che fa acqua. Ci sono troppe cose incomprensibili, come il trasferimento nei containers per rifugiati, perché quello sono! Mentre la Cgil resta zitta appiattita sulle posizioni della sindaca: basta prese in giro dei cittadini! Noi non fermeremo questa protesta”. Tra i manifestanti c’erano anche i consiglieri di opposizione Andrea Tosi, Simone Caffaz, Massimiliano Manuel e Massimiliano Bernardi.