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Colpi di calore, la Cisl: «L’ordinanza della sindaca Arrighi è superflua»

Intanto dalla Regione Toscana: stop al lavoro agricolo fra le 12.30 e le 16 nei giorni a rischio

MASSA-CARRARA – “Proteggere i lavoratori dai rischi derivati dalle condizioni climatiche estreme è una priorità per noi”, dice Andrea Giannuzzi della Filca Cisl. “Con le temperature in costante aumento, è fondamentale adottare misure straordinarie come la Cigo (la cassa integrazione ordinaria, ndr) per calore estremo. Questa iniziativa mira a garantire la salute e sicurezza dei lavoratori, preservando al contempo il loro reddito senza alcun danno per le imprese. La misura interessa principalmente i lavoratori che operano all’aperto o in ambienti non climatizzati, quindi esposti a calore estremo, come il settore dell’edilizia, del lapideo, ecc. Il settore lapideo, peraltro, gode di accordi specifici firmati a tale scopo (36 ore al monte e 16 al Piano). La Cigo potrà essere attivata nelle giornate in cui le temperature supereranno i 35 gradi, anche solo percepiti, e non c’è la possibilità di operare in luoghi protetti dal sole. Sarà cura del responsabile della sicurezza o del preposto interagire con il datore di lavoro per la riduzione o la sospensione dell’attività lavorativa. Esiste un sito, www.workclimate.it, che misura la situazione specifica comune per comune con previsioni nei tre giorni successivi”.

“Purtroppo, nonostante i mezzi che abbiamo a disposizione – evidenzia il sindacalista – ogni anno ci troviamo a ‘combattere’ con chi fa impresa e spesso finge nei cantieri di non rendersi conto dei rischi, rischiando oltre alle sanzioni anche provvedimenti di possibile natura penale. Chiediamo quindi più interventi ispettivi, anche da parte dei vigili urbani (altro che poco utili ordinanze), soprattutto in quei cantieri dove il rischio di colpo di calore è alto”. Infine, conclude Giannuzzi: “Serve più sensibilità da parte delle aziende perché capiscano che questa misura preventiva non solo dimostra una responsabilità sociale, ma contribuisce anche a mantenere alti standard di sicurezza sui luoghi di lavoro. Mi auguro che l’adozione di tali pratiche diventerà una norma consolidata, assicurando così un futuro lavorativo più sicuro e protetto per tutti”.

“Il Testo Unico in materia di salute e sicurezza già prevede l’obbligo della valutazione di tali rischi, quindi, al di là della buona volontà dei sindaci di emettere generiche ordinanze, ogni cantiere ha una sua tipologia che va valutata sul posto di volta in volta, giorno per giorno. In casi eccezionali può essere emessa un’ordinanza, altrimenti è pleonastica e crea confusione nei posti di lavoro. Sarebbe stato utile convocare un incontro preventivo per entrare nel merito degli appalti, considerato che le aziende sono restie a interrompere le lavorazioni per timore di non rispettare i tempi legali di esecuzione dei contratti stipulati. Inserire uno slittamento che permetta una certa tolleranza su base annuale rispetto ai contesti climatici e alle zone dove si lavora sarebbe una buona soluzione”, dichiara Lorenzo Sichei, responsabile Filca Cisl Toscana Nord. “Negli appalti pubblici (che il Comune sottoscrive), negli oneri per la sicurezza, va previsto un investimento per il rischio dei colpi di calore: vestiario, zone ombreggiate, acqua in quantità, ecc. Queste misure devono essere inserite in linee guida che vogliamo contribuire a definire”. “Sono rimasto un po’ basito per questa ordinanza (quella firmata nei giorni scorsi dalla sindaca di Carrara, Serena Arrighi, ndr) che non è stata discussa preventivamente, come stabilito nel protocollo stipulato lo scorso anno tra il Comune di Carrara e le organizzazioni sindacali confederali. Così non va bene e non è serio”, dichiara Andrea Figaia, segretario confederale Cisl Toscana Nord. “Sembra che il Comune privilegi il rapporto con una sola sigla sindacale”.

L’ordinanza della Regione: stop al lavoro agricolo fra le 12.30 e le 16 nei giorni a rischio

Stop al lavoro nei campi e sotto il sole dalle 12.30 alle 16. Il gran caldo di questi giorni e le previsioni da bollino rosso hanno indotto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, in accordo con la vicepresidente e assessore all’agricoltura Stefania Saccardi, ad emanare un’ordinanza contingibile ed urgente per vietare il lavoro nei settori agricolo e florovivaistico, in condizioni di esposizione prolungata al sole, in tutta la Toscana nelle ore più calde della giornata. A motivare la decisione, valida a partire da oggi e fino al 31 agosto, i rischi legati allo stress termico per il personale di questi settori e la necessità di prevenire conseguenze che possono essere anche gravi per la salute. In particolare, il divieto lavorativo sarà valido nei giorni più a rischio, vale a dire quelli in cui la mappa indicata sul sito www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” segnali un livello di rischio “alto”. “Il forte innalzamento della temperatura e il livello elevato di umidità che registriamo in questi giorni – spiega il presidente Giani – ci ha spinto a mettere in atto tutte le misure di prevenzione necessarie per consentire di operare in sicurezza a coloro che lavorano all’aperto, senza possibilità di ripararsi dal sole e dalla calura nei momenti più torridi della giornata, tutelandone così la salute e l’equilibrio psicofisico”.