Regolamento cave, la Regione ricorre al Tar contro il Comune. Menchini (M5s): «Li avevamo avvisati»

Il consigliere pentastellato è duro nell'attaccare l'operato della giunta Persiani: «Amministrazione non so se mossa da arroganza o incapacità»

MASSA – «La Regione Toscana trascina in tribunale il Comune di Massa per annullare alcune norme del regolamento degli agri marmiferi, tra le quali, guarda caso, si trova anche la “famosa” percentuale di marmo da destinare alla lavorazione sul territorio che, in tutti i modi, da oltre un anno e con tutti i mezzi a nostra disposizione, abbiamo indicato all’amministrazione di alzare perché troppo bassa rispetto alle norme sovraordinate.» Molto duro il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Massa Paolo Menchini che attacca l’amministrazione Persiani nel commentare la notizia del ricorso al Tar della Regione Toscana, per quanto concerne il regolamento degli agri marmiferi approvato lo scorso dicembre e finito al centro delle polemiche dopo che la Regione ha trovato dei problemi di allineamento con la legge regionale 35/2015, un gradino più alta nella scala normativa.

«Questo territorio paga un prezzo altissimo in termini ambientali per l’escavazione del marmo, quanto meno, – continua Menchini – rendere obbligatorio che almeno la metà dei blocchi estratti dalle nostre montagne, vengano lavorati sul territorio, oltre a rispettare la legge regionale, riuscirebbe, come appare evidente a tutti, ad arginare l’emorragia in termini occupazionali del manifatturiero legato alla trasformazione e lavorazione del marmo in loco. E invece l’amministrazione Persiani cosa fa? Nel caso in cui i concessionari di cava, chiedano un’estensione della concessione di 13 anni, gli impone un obbligo di avvalersi della filiera locale solo per un 25-30%, cercando di giustificare questa sconsiderata scelta giocando sulla distinzione di termini contenuta nella legge tra “materiale da taglio” e “materiali sostitutivi».

«Non so dire se queste scelte dell’amministrazione siano dettate più dall’arroganza o dall’incapacità, sicuramente non fanno gli interessi della comunità massese. – conclude il consigliere pentastellato – Dispiace infine constatare che tutto il nostro impegno per migliorare un regolamento importantissimo come quello degli agri marmiferi sia stato bollato come “una perdita di tempo” e, alla luce del ricorso al Tar della Regione, non è di nessuna consolazione poter dire “ve l’avevamo detto”».