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Via Francigena, Pro Loco Avenza: «Il Comune intervenga per ridare vita alla nostra tappa»

«Si restituisca quella visibilità che abbiamo perso»

CARRARA – «La via Francigena ogni tanto ritorna alla ribalta. Un quotidiano, domenica 27 agosto, le ha dedicato la seconda e la terza pagina. Tra le problematiche esposte c’è quella della scarsità di ostelli con conseguenza della lievitazione dei costi per i pellegrini, costretti a rivolgersi a strutture private. In un raffronto col cammino di Santiago, una frase si cita la presenza in quel percorso dell’”ostello a donativo, che in Italia non esiste” . Non è chiaro a cosa alludesse l’articolista, ma gli ostelli a donativo in Italia esistono eccome». A parlare è la Pro Loco Avenza sulla via Francigena, che interviene dopo quanto esposto sulla stampa in merito ad uno dei cammini più celebri e frequentati di tutto il panorama europeo.

«Ad Avenza, l’Ostello “Antonio Mazzi” è, per definizione, “ostello di accoglienza povera e gratuita”. Avenza è stata all’avanguardia nel ribattere il valore del percorso storico, portato avanti, allora, della Circoscrizione n.4, già dal tempo del giubileo del 2000, collaborando in seguito con varie sinergie istituzionali (inserimento nei Masterplan regionali) ed altre del territorio. – continua il comunicato – Una svolta decisiva è quella impressa dal Parroco, don Marino Navalesi, che iniziò ad ospitare i pellegrini nella palestra dell’oratorio. Poi, avvalendosi dello sponsor della Famiglia Mazzi (alla memoria del figlio Antonio è dedicato l’ostello) e mettendo a disposizione il piano terra dell’antica canonica, nel 2011 ha aperto  la struttura di accoglienza, ampliata in seguito, sempre col concorso della famiglia Mazzi fino a 13 posti letto con due bagni. Da ricordare che fino al 2017 la tappa ufficiale era Aulla-Avenza (km 32) e l’ostello ospitò fino a 1600 pellegrini durante il Giubileo straordinario del 2016. Poi qualcuno pensò di cambiare le tappe, per cui la tappa ufficiale divenne Sarzana-Massa. Quest’ultima nel frattempo si era avvalsa dei finanziamenti regionali per trasformare palazzo Nizza in ostello, ma funzionante a tariffa e non a donativo. Da allora i pernottamenti ad Avenza sono drasticamente diminuiti malgrado l’attuale ripresa post-covid».

«Un’istanza di Parrocchia e Pro Loco, inviata a suo tempo ai soggetti responsabili (Aefv di Fidenza e Regione Toscana), per ottenere almeno una “opzione” di tappa (cioè senza scalzare Massa ma dare l’opzione di fermata con visibilità per Carrara) non ha nemmeno ricevuto risposta. Oggi, il presidente della Regione, in un intervista, ha dichiarato di voler inserire una nuova variante, quella della Garfagnana. Evidentemente qualcuno è più ascoltato di noi, perché i nostri sacrifici sono stati frustrati, i desideri di altri esaltati. Con tutto il rispetto per il cammino garfagnino del Volto Santo (come quello di San Francesco ed altri cammini storici e mistici), non è la Via Francigena del Consiglio d’Europa, anzi la via Francigena ha delle varianti in affluenza come quella da Reggio a Fivizzano fino ad Aulla, ma per ricevere non per dividere. Infatti, questa “variante” è destinata a dividere il flusso e svilire il percorso costiero. – conclude – Dal canto nostro abbiamo continuato a lavorare in sinergia realizzando sul percorso carrarese una via dell’arte, con una trentina tra sculture (preesistenti e nuove installazioni), fontane artistiche e cippi, per cui il viandante ha la percezione di attraversare la città del marmo. Abbiamo organizzato manifestazioni per la valorizzazione del nostro medioevo (Carneval Profano, Avenza Medievale ecc.), ma Carrara non ha più visibilità, come dimostrato da ciò che è avvenuto pochi giorni fa col marciatore per la pace Giuliano Maltempi, accolto a Sarzana e Massa, senza coinvolgimento del Comune di Carrara. Chiediamo al Comune di Carrara di attivarsi per restituire visibilità alla tappa carrarese ed evitare lo svilimento della via Francigena costiera».