Unione Popolare sulla gestione dell’acqua: «Il Re è nudo. Le bugie hanno le gambe corte»

MASSA – «Il report di cittadinanza attiva sulla gestione dell’acqua pubblica svela definitivamente le bugie che ci hanno raccontato per 13 anni, da quando i governi che si sono alternati al potere, destra o centrosinistra che siano, hanno disatteso il referendum del 2011». Inizia così il comunicato di Unione Popolare che torna sull’argomento della gestione privata dell’acqua pubblica.

«Ci hanno raccontato che il modello privatistico avrebbe ridotto il costo delle bollette e invece ci troviamo in Toscana ad avere il costo più alto di tutta Italia. Ci hanno raccontato che avremmo avuto acque più pulite grazie agli investimenti privati e tutte le estati ci troviamo a fare i conti con gli inquinamenti alle foci di fiumi e torrenti. Nel nostro comune viviamo anche il paradosso dell’inquinamento delle acque pubbliche da marmettola, e a pagare la depurazione sono i cittadini che quella marmettola non producono. Ci hanno raccontato che avremmo avuto una riduzione delle perdite dell’acquedotto e invece sono aumentate: – continua Unione Popolare – a Massa oltre il 60% dell’acqua si disperde senza arrivare ai nostri rubinetti. Come Unione Popolare abbiamo sempre denunciato le numerose “toppe” alle tubazioni che non hanno però risultati concreti, se non strade con buche ed asfalti pericolosi. Una sconfitta assoluta su ogni fronte. Il modello privatistico, che condiziona anche una realtà pubblica come Gaia S.p.A, ha fallito e occorre dire da che parte si sta: dalla parte di chi paga di fatto una tassa occulta regressiva nelle bollette per garantire profitti o dalle parte delle multinazionali della speculazione idrica? Eppure è ancora chiaro l’eco della campagna elettorale del 2018 quando il cambiamento sulla gestione dell’acqua era diventato un cavallo di battaglia della destra: anche questa bugia raccontata ai cittadini oggi è sotto gli occhi di tutti, una volta al potere la destra si è allineata alla speculazione internazionale e al trasversale partito del profitto».

«Come Unione Popolare di Massa richiamiamo tutti e tutte a sostenere ogni iniziativa che tolga effettivamente, come voluto da 29 milioni di italiani nel 2011, l’acqua dal profitto e torni ad essere un vero bene comune pagato per gli effettivi consumi, finanziato dalla fiscalità generale. – conclude Unione Popolare – Basta pagare i profitti con le bollette, basta lasciare l’acqua ai privati».