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Caso Alberti-Frugoli: politica spaccata. «Tensione causata da maggioranza». «L’autore dell’atto si dimetta»

«In Consiglio regionale il capogruppo Pd Ceccarelli, riportando le parole del consigliere massese Bugliani (assente in Aula) ha affermato che non ci sia stata alcuna aggressione». «Riteniamo che sia compito primario del sindaco rimuovere i motivi di questa allarmante situazione»

MASSA – L’agone politico massese è in subbuglio dopo i fatti dell’ultimo Consiglio comunale di  lunedì scorso. Le forze politiche fanno a gara a mandare messaggi di solidarietà, chi al consigliere Filippo Frugoli (Lega) e chi al consigliere Stefano Alberti (Pd). Quella andata in scena lunedì non sembra, in sostanza, discostarsi da altre immagini riprese nel nostro Parlamento di recente: potrebbero significare una certa tensione politica specchio di una esasperazione sociale? Fatto sta che a Massa sempre più spesso si stava assistendo a sessioni piuttosto nervose in Consiglio, fino ai fatti di lunedì scorso quando uno scambio di battute tra Alberti e Frugoli: “Guardati il Truman Show” – “E tu guardati Scemo & più Scemo”, ha lasciato spazio a una strattonata o presa per il collo o qualunque cosa sia stata, da parte di Alberti sentitosi offendere, nei confronti di Frugoli con tanto di livido rimasto sul collo di quest’ultimo. A fronte dell’episodio la politica come reagisce? Dopo le reazioni immediate di condanna del primo cittadino, la richiesta di dimissioni della Lega provinciale e le scuse del Pd pur richiamando chi di dovere a sorvegliare meglio le dinamiche consiliari, arrivano le dichiarazioni di Polo Progressista, Carc, Forza Italia e Lega regionale.

“La violenza fisica– dichiara il Polo Progressista mettendo la lente sulle ultime dinamiche politiche alimentate da un clima di odio di cui sostiene responsabile la maggioranza – è inaccettabile e non può avere giustificazioni di sorta in nessun contesto a maggior ragione all’interno delle istituzioni. Purtroppo, l’episodio avvenuto l’altra sera in Consiglio comunale è una conferma del peggioramento del clima politico nella città di Massa, denunciato pubblicamente dal Polo Progressista di Sinistra solo una settimana fa. Un peggioramento frutto di atteggiamenti e atti da parte della maggioranza di centrodestra che, progressivamente, ha creato un clima politico e istituzionale fondato sull’arroganza e, a volte, sull’intimidazione nei confronti dei consiglieri di minoranza per la loro attività ispettiva, di controllo e propositiva. È in questo pesante clima politico che va considerata l’aggressione fisica dell’altra sera per comprendere meglio il contesto in cui l’episodio è avvenuto e attivare i necessari anticorpi democratici. Il deterioramento del clima politico ci preoccupa molto e altrettanto deve preoccupare tutti i cittadini e le cittadine, le forze politiche e sociali. Riteniamo che sia compito primario della maggioranza e del sindaco rimuovere le cause di questa allarmante situazione”.

I Carc fanno sapere la loro solidarietà ad Alberti ma solo umana, non politica. “Era difficile – affermano – immaginare un presidente del Consiglio comunale peggiore di Stefano Benedetti ma l’amministrazione Persiani-bis con la nomina del presidente Agostino Incoronato è riuscita in questa impresa. Una gestione antidemocratica arbitraria e faziosa nei confronti degli esponenti della minoranza consiliare e della città: consigli comunali secretati, impossibilità di svolgere una discussione articolata, offese verso consiglieri della minoranza e verso il pubblico, impossibilità di parlare da parte dei cittadini, comitati, lavoratori e chiunque intenda portare questioni anche molto importanti all’attenzione dell’assemblea comunale. Sappiamo perfettamente che l’alternativa di cui ha bisogno la nostra città è ben distante da ciò che incarna e rappresenta il PD che, al netto del teatrino della politica, è stato (ed è) complice di tutte le misure della giunta Persiani. Pertanto, a Stefano Alberti va la solidarietà personale e umana, ma non quella politica: tutto il gruppo dirigente del PD ha contribuito nel tempo a costruire il baraccone in cui oggi fanno bella mostra di sé i vari “fenomeni” della destra massese sia “moderata” che “radicale” “.

Poi c’è chi si schiera tout court con Frugoli, come la consigliera regionale del Carroccio Elena Meini. “Siamo indignati, a questo punto, doppiamente; in primis per la grave aggressione subita e poi per il fatto che i consiglieri regionali piddini non abbiano voluto votare in Aula una nostra mozione che chiedeva di condannare con fermezza il fatto, esprimendo solidarietà e vicinanza all’aggredito-afferma seccamente Elena Meini, capogruppo in Consiglio regionale della Lega – Invece, quelli che si definiscono democratici, hanno preferito svicolare codardamente, evitando di esprimersi su una tematica così delicata; tra l’altro il capogruppo Ceccarelli, riportando le parole del consigliere massese Bugliani (assente in Aula) ha affermato che non ci sia stata alcuna aggressione”.

Dai colleghi di maggioranza arriva la voce di Forza Italia: “La politica è dialettica, è anche opposizione dura, ma non può e non deve mai ridursi a questi livelli inaccettabili: occorre riportare il dibattito ai toni giusti, nel rispetto delle differenze e delle appartenenze. Forza Italia, da partito moderato e liberale, invita tutti alla moderazione e condanna fortemente ogni gesto di violenza” chiarisce Gian Enrico Spediacci coordinatore provinciale azzurro cercando di trovare un punto di equilibrio. Parole più dure per Matteo Scannerini, segretario regionale Forza Italia Giovani Toscana il quale comunque aggiunge la richiesta di dimissioni di Alberti: “Esprimo solidarietà e vicinanza al collega consigliere Filippo Frugoli. Il rispetto delle opinioni altrui e del libero dibattito nelle aule, è un requisito fondamentale per un amministratore locale eletto. In generale, è una qualità fondamentale per la convivenza civile in una società libera, come quella italiana. Chi non è in grado di rispecchiare tali caratteristiche, non dovrebbe sedere nelle aule di rappresentanza”.

Il Pd Toscana e Massa-Carrara: “Dalla Lega non vogliamo nessuna lezione di tolleranza”

Sul caso il Pd regionale e provinciale sono intervenuti nuovamente con una nota. La riportiamo di seguito.

“Restiamo fermi nella condanna della violenza, che sia essa fisica o verbale praticata fuori e dentro le aule delle istituzioni, tuttavia è nostro dovere affermare che dalla Lega non vogliamo alcuna lezione. Poche settimane fa abbiamo assistito ad un’azione squadrista all’interno della Camera dei Deputati perpetrata da alcuni deputati proprio dello stesso partito di Frugoli ai danni di un deputato del Movimento 5 Stelle, a proposito di ciò, da alcun membro della Lega, né toscana né nazionale, è emersa alcuna parola di condanna dello spettacolo vergognoso e violento messo in atto né alcuna parola di scuse dei deputati che hanno assalito il collega del 5S.

In questo sta la differenza tra la nostra comunità e la loro: per noi la violenza, verbale o fisica, è qualcosa da non praticare, per loro è un mezzo; noi capiamo i nostri errori e chiediamo scusa, per loro la becera aggressività è il pane quotidiano, la normalità. E questi sono gli stessi modi che si riscontrano essere messi in atto all’interno del consiglio comunale di Massa, in cui la maggioranza leghista, con l’appoggio del sindaco Persiani e del presidente del consiglio, ha imbavagliato la minoranza di centrosinistra attraverso la revisione dei regolamenti, la non calendarizzazione dei nostri atti, l’assenza di condivisione e coinvolgimento nelle decisioni i nostri capigruppo. Questo clima ha portato, lunedì 22 luglio, all’ennesimo episodio di scherno e derisione dei nostri consiglieri, in particolare Stefano Alberti che è stato offeso duramente e personalmente e poi provocato dal consigliere Frugoli.

In questa vicenda c’è un grande assente: il presidente del consiglio comunale, che ricordiamo avere il compito di garantire l’equilibrio e il corretto e pacifico svolgimento della seduta e proprio per questo, un suo intervento avrebbe senz’altro evitato l’alzarsi dei toni e di modi, tuttavia non è stato fatto, come in tante, troppe altre occasioni. Chiediamo quindi, che vengano presi provvedimenti al fine di superare questa situazione che non fa alcun onore ai partiti di maggioranza, né tanto meno all’istituzione che rappresentano, per la quale, è evidente, non hanno alcun rispetto”.