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Carrara, caos in Consiglio: dopo odg su razzismo, lite Bernardi-segretario e la maggioranza esce

Tensioni in aula tra centrosinistra e centrodestra sviluppatesi durante la seduta con il confronto serrato sul tema del post della sindaca circa la manifestazione al consolato dominicano. Successivamente, su altra interrogazione, il consigliere civico, interrotto, sbotta in un prolungato scatto d'ira.

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CARRARA – Consiglio prima sospeso e poi chiuso anticipatamente: l’altra sera è andata in scena una delle pagine più avvilenti della politica carrarese. Dopo le tensioni tra centrosinistra e centrodestra che si erano sviluppate in aula e il confronto serrato e sentito sul tema del razzismo rispetto al post della sindaca Serena Arrighi sulla vicenda del consolato dominicano ad Avenza, sull’intervento del consigliere Massimiliano Bernardi si è consumato il patatrac. Una lite tra il consigliere e il segretario comunale, il quale interrompendo l’ex assessore ha scatenato da parte sua una reazione scomposta e uno scatto d’ira fuori dalle righe: “Questa è l’aula dei consiglieri, prima lei aspetta che il consigliere finisca di parlare e poi parla lei. Lei  qui è ospite!” ha gridato Bernardi, ripetendolo più volte, alzando la voce, andando su tutte le furie e rivolgendosi con rabbia al segretario. La maggioranza, mentre il presidente del Consiglio Cristiano Bottici cercava di ricomporre il consigliere e comunque silenziando il suo microfono, è uscita per protesta senza più rientrare.

La maggioranza e l’opposizione erano  appena state chiamate a esprimersi e a votare su un ordine del giorno del consigliere  Simone Caffaz in cui si chiedeva di invitare la sindaca Serena Arrighi a porgere le scuse per la parola razzista usata contro alcuni cittadini di Avenza e il consigliere del Carroccio Andrea Tosi, i quali avevano manifestato il giorno dell’inaugurazione della sede del consolato dominicano ad Avenza presso l’ex circoscrizione.

E’ il consigliere Andrea Vannucci che, in merito, pone alcuni spunti di riflessione in più rispetto ai colleghi, sottolineando soprattutto la stranezza di una iniziativa all’insegna dell’integrazione, quella dell’apertura dello sportello del consolato dominicano, per una comunità già inserita da tempo, considerato che molti di loro sono regolari cittadini carraresi. “La comunità dominicana è perfettamente integrata – ha osservato in aula Vannucci – già dallo scorso secolo padre Mauro portava le badanti dominicane, la maggior parte dei giovani dominicani sono cittadini regolari, per cui non capisco l’esigenza dell’integrazione – ha ribadito per poi passare a descrivere la situazione in cui versa la frazione avenzina come confermato da tutti i consiglieri dell’opposizione presenti (Mirabella di Lista Ferri, Manuel di Fratelli d’Italia e i civici Simone Caffaz e Massimiliano Bernardi) – Avenza soffre di delinquenza diffusa dove spesso gli stranieri diventano manovalanza del crimine. Poi c’è la stazione da dove possono partire e arrivare le persone più disparate. Ecco che allora il quartiere diventa un crogiolo non di comunità, ma di sbandati che trovano un punto di riferimento in attività commerciali quando cinesi, quando egiziani. Oggi una donna ad Avenza ha paura a uscire di casa la sera perché quando va bene viene offesa. Non va bene lo spaccio, non che siano neri! – ha evidenziato Vannucci –  E quando avete aperto il consolato, dopo le promesse della sede della Polizia Municipale e di portare eventi culturali, gli avenzini si sono sentiti presi in giro. Ma siete dei provocatori? – ha chiesto rivolgendosi all’amministrazione – tra i manifestanti c’era anche Della Zoppa ex presidente di circoscrizione che all’epoca rischiò di essere linciato per aver proposto la casa dei diritti e delle culture: la gente infatti già allora aveva paura che avrebbe portato criminalità, guardacaso cosa poi successa. Rispettate le promesse senza fare provocazioni – ha esortato – e non tiriamo in ballo la comunità dominicana che è perfettamente integrata. Brandire l’arma del razzismo come arma contro qualunque infrazione di diritti è la cosa più squallida usata per mettere a tacere, lo facevano i fascisti che se non la pensavi come loro davano del comunista e del sovversivo e poi ti mettevano dentro. Ci dica sindaca se a scrivere quella frase è stato qualcun altro e allora lo cacci oppure se è stata lei dica che si è sbagliata”. “Ero stato contattato da alcuni cittadini di Avenza, io sono sempre stato a fianco della popolazione, ho sempre avuto questa sensibilità – ha preso la parola Tosi, il diretto interessato – e durante la manifestazione ho sempre invitato a manifestare in modo consono. Sempre. Ci sono testimoni. E nessuno dei presenti ha detto nulla contro la comunità dominicana. Lei, sindaca, ha voluto strumentalizzare la situazione non ammettendo la protesta verso di lei! Dove sono gli slogan razzisti?! Lei dice di tenere le porte aperte, allora perché non è venuta a parlare con i cittadini?”.

“Quanto esce a mio nome è mia responsabilità – ha replicato quindi la sindaca – le proteste sono legittime ma quando sono arrivata – ha riferito la prima cittadina – ero con il Questore e ci siamo stupiti per la veemenza della protesta tanto che il Questore ha chiamato subito rinforzi: non si può parlare di tranquilli cittadini e la protesta sembrava contro la comunità dei dominicani  tanto che così è stata interpretata dalla comunità dominicana. Ho letto sui giornali le molte polemiche sul razzismo ma non c’è stato nessun appoggio alla comunità dominicana. Sento parole da brivido: manovalanza, ronde, stoppiamo l’immigrazione, etnie, non accettano la nostra religione, ma la comunità dominicana è qui da tre generazioni e ci pagheranno le pensioni. Il post è frutto di quello che si è percepito con la protesta calata in quel contesto. Io sono andata via scortata dalla polizia. Tosi non sarà razzista ma lo invito a riflettere su alcuni esponenti del suo partito come Vannacci. Sicuramente l’amministrazione dovrà lavorare sulla sicurezza: intanto la Protezione Civile tornerà all’ex Cat e stiamo cercando un posto dove collocare la Polizia Municipale che abbia un ingresso autonomo perché l’edificio dell’ ex circoscrizione non ha questa caratteristica e non andava bene”.

Si è poi passati alla votazione che ha visto respinto l’ordine del giorno.

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