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Cittadinanza ai fratelli Pesaro, continuano le polemiche: «Quell’astensione non è un mero errore»

Le reazioni dell'opposizione al non-voto del consigliere Koudsi: intervengono Martinelli (M5s), Spediacci (Fi) e Bernardi

CARRARA – «Il gesto di cui si è reso protagonista il consigliere Koudsi rappresenta un vulnus gravissimo ai principi su cui si basa la nostra democrazia e non può e non deve passare sotto silenzio. Il consigliere in questione esponente della lista civica Serena Arrighi Sindaca, si è rifiutato di votare a favore del riconoscimento della cittadinanza onoraria a Renata e Andrea Pesaro, la cui famiglia è stata perseguitata durante il periodo nazi-fascista tanto che furono costretti a lasciare Carrara a causa delle leggi razziali». Continuano le polemiche dopo l’astensione del consigliere di maggioranza Icham Koudsi nella votazione con cui il Consiglio comunale alcuni giorni fa ha assegnato la cittadinanza onoraria ai fratelli Renata e Andrea Pesaro, perseguitati dalle leggi razziali. A intervenire dall’opposizione sono i consiglieri Rigoletta Vincenti e Matteo Martinelli del M5s.

«Non vogliamo entrare nel merito dello spessore personale di nessuno e tantomeno del consigliere – affermano i due – ma quanto accaduto non può certamente essere derubricato a mero errore di valutazione. Sul punto è evidente che criticare il riconoscimento ai Pesaro a causa di quanto sta accadendo oggi in Palestina, e potremo aggiungere in altri luoghi del pianeta, non ha il minimo senso. La condanna ferma delle leggi razziali e delle loro nefaste conseguenze, il ricordo della Shoah, sono principi che non ammettono alcuna deroga. Si tratta di valori che hanno animato la nostra resistenza in contrapposizione al dominio nazifascista, la nostra costituzione, e che in un paese civile non possono essere in alcun modo messe in secondo piano. Sarebbe opportuno, ma non ci dovrebbe neppure essere bisogno di dirlo, che il consigliere chiedesse scusa e rassegnasse le proprie dimissioni. Di fronte a questo misfatto, stride la reazione soft della maggioranza e ancor di più il silenzio della sindaca. Non vorremmo dover pensare che certi ideali possano essere messi in discussione da calcoli politici di una traballante maggioranza che sostiene un’amministrazione che fa acqua da tutte le parti. Carrara, medaglia d’oro al valor civile, il suo Consiglio comunale che ne è la rappresentazione democratica e istituzionale, non meritano questa vergogna».

Sul caso intervengono anche Gianenrico Spediacci, coordinatore comunale di Forza Italia e il consigliere Massimiliano Bernardi. Riportiamo di seguito.

Spediacci: «Un tradimento della Costituzione»

«Forza Italia esprime profonda preoccupazione per l’astensione del Consigliere Hicham Koudsi durante la votazione in Consiglio Comunale del comune di Carrara sulla concessione della cittadinanza onoraria a Renata e Andrea Pesaro, vittime delle leggi razziali. Il partito sottolinea che l’astensione non può essere considerata solo un gesto politico, ma va interpretata come una negazione dei valori fondamentali su cui si basa la Repubblica Italiana, tra cui la dignità umana, la libertà e l’uguaglianza. Questi principi, sanciti dalla Costituzione, sono il fondamento del nostro Stato democratico, nato dalle ceneri della dittatura e delle persecuzioni razziali. Forza Italia evidenzia come l’atto di non votare per il riconoscimento di queste vittime delle leggi razziali invii un messaggio pericoloso e distorto, sollevando interrogativi sui valori che guidano le scelte del Consigliere. In una società democratica non può esserci ambiguità su questioni tanto sensibili come il rispetto dei diritti umani e la condanna delle persecuzioni razziali. Il Consigliere Koudsi, secondo Forza Italia, non solo ha il dovere di rappresentare i cittadini che lo hanno eletto, ma anche di rispettare la memoria storica e i valori condivisi su cui si fonda la Repubblica. L’astensione di Koudsi è vista come un atto che manca di rispetto verso chi ha subito ingiustizie profondamente inumane, rischiando di minare la fiducia nelle istituzioni democratiche. Ignorare il significato morale e simbolico della cittadinanza onoraria concessa a queste vittime è considerato un errore, anche se formalmente legittimo. In aggiunta, Forza Italia ricorda che questa non è la prima volta che Koudsi fa dichiarazioni inaccettabili, citando un episodio precedente in cui il Consigliere aveva affermato che i figli di genitori separati “non sono normali” e sono destinati a prendere cattive strade. Tali affermazioni, oltre a essere profondamente offensive, rivelano una visione arretrata e discriminatoria che, secondo Forza Italia, non è accettabile da chi ricopre una carica pubblica. In conclusione, il partito ribadisce che l’astensione del consigliere Koudsi rappresenta non solo un errore politico, ma una scelta che tradisce i valori fondamentali della Costituzione italiana e della democrazia».

Bernardi: «Quando la ‘toppa’ è peggio del buco»

«Il caso Koudsi: quando le spiegazioni del diretto interessato e della maggioranza sono peggiori della mancata adesione del consigliere alla concessione della cittadinanza onoraria ai fratelli Pesaro. Affermazioni come quelle fatte da Koudsi nelle sue “spiegazioni”, secondo cui “la Shoah non ha insegnato nulla” e riferite in particolare a “israeliani ed ebrei”, sono di una gravità inaudita. (…) Koudsi non solo fa deliberatamente confusione tra governo e popolo israeliano, ma considera indistintamente ebrei e israeliani, come se fossero un tutt’uno, e sostiene che la Shoah avrebbe dovuto insegnare qualcosa a entrambi, come se non fossero le vittime, ma avessero una qualche responsabilità nello sterminio ordinato da Hitler. Queste argomentazioni sono inaccettabili e mai espresse prima nella nostra città. Ancor più grave è la difesa d’ufficio della maggioranza, in particolare quella della lista civica della sindaca Serena Arrighi e del suo capogruppo Guido Bianchini, che, al contrario, dovrebbe pensare all’espulsione di Koudsi dal gruppo piuttosto che difenderlo. Affermazioni come “è stato un errore compiuto da un uomo di pace” sono doppiamente sbagliate. È errato perché ciò che è accaduto non è solo un “errore”, ma la manifestazione di un pensiero che deriva da un’ideologia totalitaria (…). Koudsi, che si presenta talvolta come Imam e altre come presidente della comunità musulmana di Carrara, non può permettersi di sostenere queste opinioni, soprattutto quando ricopre una carica rappresentativa dei cittadini di Carrara come quella di consigliere comunale. L'”errore” è stato semmai inserirlo nella lista per motivi di opportunità elettorale, come ha fatto la sindaca Serena Arrighi. Non è accettabile neppure che Bianchini definisca Koudsi un uomo di pace, poiché i suoi comportamenti passati dimostrano il contrario. Come non ricordare quando si era astenuto su un provvedimento analogo, ossia l’intitolazione a Geza Kerdesz del giardino di fronte allo stadio, per poi cambiare il voto (già visibile sul tabellone luminoso) dopo l’insistenza di un collega di gruppo? O quando, in occasione dell’ordine del giorno sulla guerra in Medio Oriente, votato all’unanimità dal consiglio comunale, si era sottratto alla discussione in fase istruttoria, non partecipando al consiglio e non esprimendo mai un’opinione sul documento approvato, nonostante gli fosse stato esplicitamente richiesto? Inoltre, pubblica regolarmente sui propri profili social video e articoli di pura propaganda, spesso con contenuti forti e tutti rigorosamente in arabo. Altro che uomo di pace, qui c’è il rischio di una radicalizzazione. In questo contesto, la sindaca Serena Arrighi rimane in silenzio. Lei, che durante l’ultimo consiglio comunale ha usato la tematica del razzismo come un’arma contro gli avversari politici anche quando non vi era alcun motivo, ora tace di fronte a un fatto di tale gravità. Evidentemente, la sua lotta contro il razzismo è intermittente e guidata da convenienza. Anzi, è peggio: i suoi silenzi e le sue assenze quando si tratta di ricordare la Shoah o difendere la comunità ebraica sono sempre più frequenti e insopportabili. Era assente durante il consiglio per la cittadinanza onoraria ai fratelli Pesaro, era assente alla cerimonia per l’intitolazione a Geza Kerdesz e non ha partecipato al congresso dell’Associazione Italia-Israele, non inviando neppure un messaggio di saluto formale. Oggi, di fronte a ciò che sta accadendo con Koudsi all’interno del gruppo che porta il suo nome, ancora una volta non interviene. In conclusione, si ha la sensazione che dietro il finto e opportunistico antirazzismo della sindaca si nasconda qualcosa di molto più grave e inaccettabile».