Caso Koudsi, il consigliere si scusa ma le polemiche non finiscono

Caffaz: «Quando la toppa è peggiore del buco». Rifondazione comunista: «Sarebbe stato opportuno votare a favore della proposta, precedendola con un voto che argomentasse sull'ipocrisia di chi oggi sta dalla parte del governo criminale di Netanyahu»

CARRARA – «Quando la toppa è peggiore del buco. Il tardivo intervento della sindaca Arrighi e le altrettanto tardive scuse del consigliere Koudsi evidenziano ancor più il carattere antisemita della loro posizione». Dall’opposizione il consigliere Simone Caffaz torna ad attaccare sull’astensione del collega di maggioranza Hicham Koudsi nella votazione di conferimento della cittadinanza onoraria ai fratelli Renata e Andrea Pesaro, perseguitati dalle leggi razziali.

Nelle scorse ore, infatti, sono intervenuti la sindaca Serena Arrighi (qui) e lo stesso Koudsi che ha espresso il suo dispiacere per il malinteso creato dalla sua astensione, dichiarando di comprendere il dolore che ciò potrebbe aver causato. Ha spiegato di aver provato un forte disagio, poiché ritiene fondamentale coltivare la memoria non solo per restituire la cittadinanza a chi ne è stato privato, ma anche per evitare che eventi simili si ripetano e che la memoria deve essere una lezione da cui imparare. Inoltre ha aggiunto che le immagini della sua terra devastata, la Siria, e della Palestina lo hanno influenzato. Nel tentativo di lanciare un messaggio sull’importanza di vivere quotidianamente i valori di pace, solidarietà e convivenza, ha riconosciuto di aver sbagliato nei tempi e nei modi.

«I due interventi, scritti quasi in fotocopia – aggiunge Caffaz – oltre ad appalesare scarsa conoscenza della storia contemporanea –  tendono a relativizzare la Shoah come fenomeno storico, a paragonarla ad altro, a creare un inaccettabile parallelismo con la Guerra in Medio Oriente e quindi a negare l’unicità della Shoah come fenomeno mai ripetuto di sterminio di un popolo, per le dimensioni abnormi della sua attuazione, per la premeditazione con cui è stato eseguito, e per la scientificità con cui è stato perseguito. No caro Koudsi, tu non hai vissuto una storia analoga: a quanto dici, sei fuggito da una dittatura araba repressiva e liberticida, che tuttavia non ha nulla a che vedere con il più grande genocidio che la mente umana abbia mai avuto la capacità di pianificare. La sindaca che ha condiviso in modo sconcertante questa spiegazione semplicistica, dovrebbe fare il mea culpa per tutti gli atteggiamenti equivoci che ha tenuto in questi mesi. Nessuno ha mai messo in dubbio la libertà della sindaca e di Koudsi e di chiunque altro di criticare le politiche del governo israeliano, ma è semplicemente aberrante creare un paragone tra queste e la “soluzione finale” del popolo ebraico progettata da Hitler e dai nazisti. Questo è il vero problema del dibattito di questi giorni, né il voto in Consiglio comunale, né il già di per sé vergognoso attacco personale alla famiglia Pesaro. Gli storici chiamano questo comportamento ‘revisionismo’ e il passo successivo è il negazionismo, ovvero la negazione dell’esistenza della Shoah come fenomeno storico. Mai in vita mia avrei pensato di parlare di tutto ciò con riferimento a un sindaco e a un consigliere di maggioranza. Purtroppo siamo arrivati a questo».

Sul caso interviene anche Rifondazione comunista col suo coordinamento comunale. Riportiamo di seguito.

«Il caso sul voto di astensione del consigliere Hicham Kouds,i per conferire cittadinanza onoraria a due persone perseguitate dalle leggi razziali che hanno vissuto sulla propria pelle l’orrore della Shoah, va ben contestualizzato politicamente nell’oggi. Pensiamo che in quella circostanza sarebbe stato opportuno votare a favore della proposta, assieme a tutti gli altri colleghi, ma chiedendo, prima di farlo, di esprimersi con una dichiarazione di voto che argomentasse sull’ipocrisia di chi oggi sta dalla parte del governo criminale di Netanyahu, negando – o addirittura appoggiando – il genocidio in atto e i soprusi di Israele, sul popolo palestinese, da oltre settant’anni. “Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria” si chiedeva Primo Levi. E questo è quello che molto probabilmente ha voluto intendere il consigliere, in una forma sbagliata, con la sua astensione. Tra l’altro, ricordiamo che quegli stessi consiglieri che si sono espressi sulla cittadinanza onoraria
sono le stesse persone che, non molto tempo fa, hanno votato a favore per intitolare un parco pubblico cittadino alla fascista Norma Cossetto. Il cortocircuito dunque è palese. Si conferiscono riconoscimenti sia ai carnefici che alle vittime della Shoah, nel giro di qualche mese, nello stesso consesso. Questo, dovrebbe fare principalmente scandalo. Riabilitare certe figure facendo leva su un revisionismo storico indecente che mina tutti i principi della nostra Costituzione antifascista. Un modus operandi bipartisan molto ipocrita, il quale crediamo sia dettato in generale da immaturità politica, mancanza di conoscenza dei temi, delle istituzioni e da opportunismo politico. Sarebbe buona cosa, a nostro avviso, riportare a Palazzo comunale la politica che risiede all’interno dei valori Costituzionali, e non mera tifoseria e imbarazzante incoerenza».