LiguriaNews Genova24 Levante News Città della Spezia Voce Apuana TENews

Carrara, il centrosinistra in cortocircuito: bocciata la mozione di condanna all’antisemitismo

«Si sta scrivendo una delle pagine più nere del Consiglio comunale della città». Simone Caffaz per protesta in aula appunterà sempre in petto la stella di David. Maria Mattei non porterà più i frutti delle sue ricerche

CARRARA – Il popolo ebraico può essere messo sullo stesso piano delle politiche di Israele? A questa domanda la ‘International Holocaust Remembrance Alliance’ (IHRA) ha  risposto da tempo, considerando questo pensiero chiaramente sul solco dell’antisemitismo e  il consigliere di opposizione Andrea Vannucci lo ha denunciato espressamente ieri sera: “Si sta scrivendo una delle pagine più nere del Consiglio comunale di Carrara”. Ma cosa è successo a piazza Due Giugno l’altra sera? Il centrosinistra in aula ha votato contro alla mozione presentata dai consiglieri Simone Caffaz, Maria Mattei, Rigoletta Vincenti e Matteo Martinelli in cui si chiedeva di condannare, senza riferimenti personali, le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa del consigliere di maggioranza Hicham Koudsi che nel giustificare il suo voto di astensione al conferimento della cittadinanza onoraria  a due fratelli ebrei carraresi perseguitati durante la guerra, aveva parlato di protesta contro le politiche del premier israeliano Netanyahu a Gaza, di fatto asserendo un parallelismo tra politiche israeliane ed ebrei. Quando le parole diventano proiettili, come diceva lo psicanalista Lacan, cosa fare? Il Consiglio comunale si è trovato così a cercare di rimediare mettendo in campo altre parole. Partiamo dalle scuse del diretto interessato, Icham Koudsi: “Vorrei scusarmi per la mia astensione  in particolar modo nei confronti dei fratelli Pesaro che hanno subito ingiustizie orribili durante la dittatura fascista, discriminati solo per essere ebrei. La mia astensione è stata interpretata come disconoscimento dei gravi crimini commessi con le leggi nazifasciste durante la seconda guerra mondiale, ma non è così, riconosco grande importanza alla memoria delle tante vittime allontanate  dalle proprie terre e limitati nelle proprie libertà civili solo per la propria appartenenza a minoranze”.

Salomoniche sono state le parole della sindaca Serena Arrighi chiamata a prendere posizione sul comportamento del suo consigliere: “Proprio perché lui per primo ha sofferto sulla propria pelle questa ‘lacerazione della vita privata’ credo che sia stato un grosso errore da parte sua non votare a favore della cittadinanza dei signori Pesaro coi quali, a ben vedere, lui stesso condivide un amaro destino. Quanti lottano contro l’antisemitismo e quanti difendono i diritti dei palestinesi dovrebbero essere alleati, e non nemici”. Queste in sostanza le parole anche della maggioranza che ha riconosciuto l’errore di Koudsi ma poi, quando ha dovuto decidere quale bottone pigiare per approvare o non approvare la mozione, dai toni, sì fermi, ma meno radicali rispetto alla mozione presentata  dal consigliere Massimiliano Bernardi con cui chiedeva le dimissioni di Koudsi, arrivata al dunque ha votato contro. Eppure Rigoletta Vincenti, nella lettura della mozione aveva premesso: “Le parole di Koudsi sono umanamente comprensibili anche se non accettabili”, eppure, come hanno sottolineato Vannucci e Tosi, la maggioranza che ha cercato in extremis e senza ottenerlo di modificare il testo della mozione introducendo come Koudsi avesse chiesto scusa, non è riuscita a presentare nessuna mozione alternativa e soprattutto non ha scelto l’astensione ma il netto voto contrario.

Simone Caffaz ricorda altri due episodi simili tenuti dal consigliere di origini siriane: quando stava per astenersi anche sull’intitolazione del parco della rimembranza all’ex allenatore della Carrarese Geza Kerdesz, ucciso dalle SS nel 1945, e poi cambiò su veemente richiesta di un suo collega di gruppo. O quando, in occasione dei documenti condivisi da maggioranza e opposizione sulla guerra in Medio Oriente, non ha partecipato al Consiglio e si è sottratto alla stesura del documento. “Da oggi in poi in Consiglio verrò con la stella di David al petto” dichiara il consigliere. Gesto simile di protesta arriva dalla consigliera, Maria Mattei: lei è l’artefice della ‘scoperta’ dei fratelli Pesaro. La ricercatrice, che ha annunciato la sua volontà di non portare più in aula i suoi studi, ha sottolineato: “Siamo noi che abbiamo chiamato i Pesaro, sopravvissuti all’Olocausto – ha detto, ricordando – negli Usa centinaia di ebrei stanno protestando e vengono arrestati, tra cui 20 rabbini, perché contrari alla politica di Netanyahu. “Voi pensate veramente che questo Paese e Carrara abbiano fatto i conti con la propria storia? Pensate che le leggi razziali siano una invenzione di Mussolini? – è Vannucci che si mette in evidenza con questo intervento – Dove erano gli italiani quando partivano i treni o quando creavano i ghetti? Sono gli italiani che non hanno voluto vedere. Non c’è la capacità di affrontare temi che costano sacrificio e autocritica. Non siamo mai riusciti a metabolizzare la storia, a mettere insieme la giornata della Memoria con quella del Ricordo. Questa base fornisce gli elementi maggiori di distorsione della storia quando si coltiva l’ignoranza. Vogliamo continuare a non vedere? Il Consiglio  prova vedere se ci vergogniamo anche noi al di là del Duce  per le leggi razziali. Le leggi razziali non sono state un errore ma una nefandezza, e il gesto della cittadinanza ai Pesaro non era per ricompensarli del torto ma per lavare la nostra coscienza e assumerci una parte della responsabilità perché siamo stati sordi, ciechi e muti. Non credo che Koudsi si sia sbagliato, ha espresso un pensiero che c’è e che mette insieme i comportamenti con le provenienze. Come si fa a rivendicare i diritti in una parte del mondo quando poi si assiste in modo impassibile alla lapidazione delle donne? C’è il problema del mondo arabo che ha sempre avuto relazioni particolari con certi mondi occidentali – e cita le differenti sfumature politiche di anni fa – Mattei, Andreotti e Craxi solo per citarne alcune. Un certo mondo occidentale, come la sinistra  ha costruito il suo antiamericanismo simpatizzando con il mondo arabo. Allore oggi Il tema è guardare  le cose con gli occhi aperti senza strumentalizzare le tragedie dell’umanità. Accusando alcuni genocidi e sopportandone altri”.

Intanto anche Gianenrico Spediacci coordinatore provinciale di Forza Italia fa sapere: ““Ciò che è emerso dalla seduta del Consiglio comunale va oltre le singole dichiarazioni e comportamenti. Rappresenta un segnale preoccupante di un’assenza di valori fondamentali come la solidarietà, l’umanità e il riconoscimento del dolore altrui”.

Il discorso completo della sindaca Serena Arrighi in aula

“Volevamo ricostruire le nostre vite, questo era tutto. Abbiamo perso la nostra dimora, vale a dire l’intimità della vita quotidiana. Abbiamo perso il nostro lavoro, cioè la fiducia di essere di qualche utilità nel mondo. Abbiamo perso la nostra lingua, ossia la naturalezza delle reazioni, la semplicità dei gesti, l’espressione spontanea dei sentimenti. Abbiamo lasciato i nostri parenti, mentre i nostri migliori amici sono stati assassinati e questo significa la lacerazione delle nostre vite private”. Così Anna Harendt nel 1947 raccontava la propria condizione di rifugiata tedesca negli Stati Uniti. Sebbene siano passati quasi 80 anni ritengo che queste stesse parole siano assolutamente attuali e raccontino bene la condizione di tutti gli esuli del mondo, anche quindi del consigliere Hicham Koudsi. Proprio perché lui per primo ha sofferto sulla propria pelle questa ‘lacerazione della vita privata’ credo che sia stato un grosso errore da parte sua non votare a favore della cittadinanza dei signori Pesaro coi quali, a ben vedere, lui stesso condivide un amaro destino. Sono convinta che la lotta contro l’antisemitismo e quella per la libertà e l’uguaglianza, i diritti e la dignità dei palestinesi dovrebbero essere viste come parte di un’unica lotta per un mondo libero da ingiustizia, razzismo e violenza di ogni tipo. Quanti lottano contro l’antisemitismo e quanti difendono i diritti dei palestinesi dovrebbero essere alleati, e non nemici, nel costruire un mondo migliore Gli opposti estremismi promuovono invece unicamente un discorso stereotipato che non conosce compromesso, non conosce dialogo e porta solo a più violenza, più distruzione, più morte. Nessuno si può permettere di mettere in discussione l’unicità della tragedia della Shoah o il diritto a esistere dello stato di Israele, la lotta costante contro l’antisemitismo è una parte necessaria della battaglia più ampia contro ogni forma di razzismo e xenofobia a cui nessuno si può sottrarre. Questo non significa però che non si possano criticare le politiche e le pratiche dello stato di Israele e del suo esercito. In un momento di grande confusione di valori e mancanza di certezze penso che l’unico obiettivo cui tendere sia al rispetto degli altri all’interno di istituzioni profondamente democratiche. Come diceva Norberto Bobbio nell’età dei diritti: senza diritti dell’uomo riconosciuti e protetti non c’è democrazia, senza democrazia non ci sono le condizioni minime per la soluzione pacifica dei conflitti. Ci sarà pace stabile, una pace che non ha la guerra come alternativa, solo quando vi saranno cittadini non più soltanto di questo quello stato, ma del mondo. Questo è l’obiettivo cui tutti dobbiamo aspirare”.