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Carrarese: respinto il ricorso per la squalifica di Della Latta

Il centrocampista azzurro era stato squalificato per 3 giornate a seguito dell'espulsione diretta rimediata contro la Virtus Entella. L'ex Padova salterà le sfide contro Gubbio e Montevarchi

CARRARA – Si attendeva il responso circa il ricorso presentato dalla Carrarese per la squalifica di Simone Della Latta a seguito dell’espulsione diretta rimediata contro la Virtus Entella ed è arrivato: il giudice sportivo lo ha respinto e ha confermato le tre giornate (una già scontata) di squalifica.

Riportiamo il commento del Direttore Sportivo della società azzurra Iacopo Pasciuti.

Il D.S. Pasciuti: “La prima reazione provata è, senza dubbio, di amarezza di fronte ad un verdetto che ha confermato, a nostro avviso in modo ingiusto ed ingiustificato, il primo provvedimento del Giudice sportivo.
Sia la società che il ragazzo hanno mosso tutti i passi previsti in casi del genere. Dal punto di vista tecnico giuridico, è stato deciso di affidare tutte le attività di redazione dell’atto di ricorso e di discussione all’Avvocato Mattia Grassani, uno tra i massimi esperti la cui competenza e capacità è indiscussa in materia di diritto sportivo e che colgo l’occasione per ringraziare per la dedizione e la professionalità dimostrata nella gestione del reclamo. Peraltro anche lo stesso calciatore ha voluto essere ascoltato fornendo un contributo interessante in merito ai fatti ed alla dinamica da cui è derivata la squalifica. In punto di fatto e di diritto abbiamo prodotto una serie di elementi utili e a nostro dire dirimenti nel senso di consentire il riconoscimento delle attenuanti ed esimenti previste nel contesto delle condotte violente sportive. Ciò nonostante, incomprensibilmente ed irragionevolmente, non è stato considerata meritevole di accoglimento alcuna nostra argomentazione articolata e motivata con dovizia di particolari con un responso che conferma, invece, un quadro di responsabilità esagerato e non proporzionato mostrandosi lacunoso circa la presunta gravità, precisione e concordanza dei fatti ascritti al nostro calciatore anche in considerazione dello svolgimento del frangente di gioco da cui la contestazione ha tratto origine. Non resta che prendere atto di questo responso avverso che rispettiamo, ma che non possiamo condividere perché palesemente iniquo e penalizzante e tutt’altro che ineccepibile”