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Un duro Dal Canto: «Non abbiamo il sangue negli occhi per chiudere le partite»

Il tecnico azzurro: "Non voglio che la squadra si accontenti di fare un altro campionato anonimo, non lo accetto"

CARRARA – La Carrarese non va oltre il pareggio (1-1) contro la Recanatese e nel post partita, nella sala stampa dello stadio dei Marmi, si presenta un Alessandro Dal Canto visibilmente contrariato.

Ecco le sue parole.

Sulla partita contro la Recanatese: “E’ l’ennesima partita della stagione che tecnicamente facciamo bene, ma non basta. In 16 partite abbiamo manifestato una lacuna caratteriale grossa, che è quella di non avere il sangue negli occhi per chiudere le partite. Noi facciamo tutto giusto, ma le squadre che giocano per vincere hanno un piglio diverso quando serve e non quando capita. Se non sbaglio, ma comunque rivedrò le immagini, abbiamo avuto delle occasioni per far segnare un compagno e questo è grave perché, ripeto, non chiudiamo le partite. A questo punto non è un caso se il Cesena ha 11 punti più di noi”.

Sull’arbitraggio: “In una situazione come quella di Illanes e da cui è scaturito il goal del pareggio, nel secondo tempo l’arbitro ha fermato il gioco. Lui ci ha risposto che su Illanes non era fallo, ma comunque non centra nulla perché a parti inverse non era fallo, ma ha fermato il gioco proprio perché c’era un uomo a terra. Mi fermo perché non vorrei arrivare a pensare male”. 

Sul proseguo del campionato: “Non voglio che la squadra si accontenti di fare un altro campionato anonimo, non lo accetto. Ci dobbiamo mettere in testa che se vogliamo raggiungere un traguardo storico, serve che dentro di noi si muova qualcosa”.